15 dicembre 2016

La forca, domani

 
A volte burloni fa rima, e scusate la raffinatezza, con coglioni. Stavolta poi, in mezzo, c'è il "Movimento dei Forconi", ovvero quando l'antipolitica diventa il tono su cui si basa, oggi, il Belpaese. Cafone, urlante, e decisamente poco anarchico

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Ma non volete nessuno che vi governi? Allora forse dovresti semplicemente fare una cosa: lavorare per voi stessi, e fottervene. E invece no: c’è sempre qualcuno che vi ruba i soldi, i contributi, le tasse, il lavoro…c’è sempre qualcuno che vi mette i bastoni tra le ruote, c’è sempre chi è stato castrato: dal Paese, e prima ancora dai professori, e prima ancora dalla famiglia. 
Di questa favola psicopatologica non ne possiamo più, come non se ne può più di certe invocazioni che di politico non hanno nulla, ma sono semplicemente dei proclami per gettare aria al vento. Un po’ come quello che è accaduto a Montecitorio, dove alcuni rappresentanti del “Movimento dei Forconi” hanno inscenato l’arresto dell’ex deputato di Forza Italia Osvaldo Napoli. Chi sia esattamente costui non è molto chiaro, ma non lo sapevano nemmeno gli autori di questa strana performance, tutta rivolta a un gesto “antipolitico” che è risuonato agli occhi di tutti come un giochetto che affonda le sue radici negli squadroni fascisti.
“Le legittime proteste rivolte verso questa classe politica non possono e non devono sfociare in atteggiamenti violenti”, hanno dichiarato i Grillini, movimento da cui sono nati anche i Forconi. “Il loro scopo era trovare qualcuno per fare cagnara. Non mi hanno fatto male, e nemmeno ho denunciato: hanno trenta denunce, inutile farne un’altra”, è la dichiarazione del Deputato a Repubblica, continuando in una disamina dell’episodio che ci appare giusta: “L’aggressione non era certamente rivolta alla mia modesta persona, ma aveva come bersaglio la politica. È questo il lato inquietante dell’episodio. Il brutto clima che si respira in Italia non è di oggi, nasce da lontano e in tanti abbiamo contribuito a crearlo. Quando la politica gira a vuoto, è allora che gli insulti prendono il posto delle proposte, la violenza del linguaggio sostituisce le argomentazioni”. E arrivano i forconi. Rimandateli a mietere il grano, ma anche qui – da Roma – servirebbe qualche comma che li possa tutelare, per esempio. (MB)

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