I vigili lo hanno coperto con un telo bianco, perché era completamente nudo. Sulla nudità poco abbiamo da ridire, d’altronde tra tette e culi sdoganati su ogni rete televisiva, e su ogni dispositivo web e mobile dopo, dovremmo anche finirla con gli imbarazzi di genere e fare pace con la “moralità”.
Il fatto invece per cui non riusciamo a darci pace è l’imbecillità. Ancora una volta è un simbolo di Roma ad essere preso di mira: la Fontana di Trevi. Dopo le performance tardo-futuriste di tale Graziano Cecchini, dopo vari bagni ad opera di turisti e dopo lo splendido restauro ad opera di Fendi, c’è chi ha pensato bene di farsi una vasca a rana.
Che sia spagnolo, che sia italiano, che abbia il documento vero o rubato, chissenefrega. Ce ne frega invece che il “pubblico” si è messo lì a filmare e ad applaudire, invece di reagire con rabbia.
Ce ne frega perché la boutade, l’irriverenza, la stupidità nei confronti dei nostri monumenti sono considerati “scherzetti” anche da chi, spesso, i monumenti li va a visitare.
Il nuotatore, in questo caso, ha poi tentato di fuggire provocando ferite a un vigile urbano ed è stato rinchiuso nelle camere di sicurezza del comando della Municipale.
Ma il problema, ancora una volta, non è Manolo – il nome fornito da nuotatore; il problema è che vicino a Manolo sarebbe dovuto esserci qualcuno con un po’ di senso civico, che avrebbe dovuto prendere il turista per la collottola e urlargli “Oh scemo, cosa diavolo stai facendo?”. E tirarlo fuori. Sarebbe stato un eroe, o forse un guastafeste.
Il problema è che i nostri tesori dovrebbero essere una festa di per se, solo a guardarli, altrimenti che cavolo vengono a farci i turisti a Roma, o in Italia in genere? La verità? Che i nostri tesori sono una festa a cielo aperto, e dunque richiamano la “partecipazione”. Sarà per quello che al Colosseo i carabinieri solo poche ore fa hanno bloccato un turista dell’Ecuador sorpreso a incidere il nome di moglie e figlia su un pilastro, e sarà per quello che tutti vogliono fare il bagno nelle fontane. Sarà l’aria tiepida e qualche bicchiere di vino dei castelli di troppo. Sarà allora un vero atto d’amore abbracciare nudi la Fontana di Trevi. E allora perché Manolo sì e noi no? Apriamo una bella stagione balneare romana, magari si tira su qualche soldo, visto che il rispetto e il senso civico sembrano essere andati a farsi…un bagno. (MB)