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Da tempo si parla della crisi del vetro di Murano, tanto che lo scorso anno gli artigiani hanno anche presentato le loro problematiche alla Commissione Attività produttive della Camera.
Le questioni a cui questa tradizione secolare si trova a dover fronteggiare? Una recessione delle attività, l’abbandono dei giovani, l’arrivo dei falsi “made in China”, le imposte altissime sulle attività, l’industria di Murano sta lottando per non sparire.
Perché vi raccontiamo questo fatto? Perché con il nuovo progetto di Loris Gréaud, artista francese, torna alla luce un dibattito che non è solo “opinione”: può l’arte aiutare un settore economico alla sopravvivenza? Gréaud, sotto la curatela di Nicholas Bourriaud, ex direttore delle Belle Arti di Parigi, riattiverà una fornace abbandonata sul Campiello della Pescheria, in un’isola del distretto di Murano – già usata nel 2015 – per mettere in produzione e in mostra qualcosa come mille “pezzi” di vetro. “The Unplayed Note Factory” si promette insomma di riattivare la fabbrica e la sua produzione. “L’andamento continuo del lavoro dei soffiatori in loco si trasformerà presto in un “tableau vivant”, ha riportato nel comunicato Gréaud.
Sponsorizzata da Noirmontartproduction, e dalla fondazione privata Fonds de dotation Emerige di Parigi, l’installazione farà parte della mostra “Glasstress” organizzata biennalmente dalla Fondazione Berengo. Detto questo, si tratta di una nuova promessa di lavoro innescata dal contemporaneo, che da sempre si appoggia per i suoi visionari progetti – anche rispetto ad altri materiali, come la ceramica per esempio – alle mani di grandi artigiani? Ci auguriamo che sia almeno un po’ così, nonostante il carattere transitorio della manifestazione.