20 settembre 2016

L’Italia balla sola

 
Su banche, Europa e migranti, Renzi si è espresso nell'appuntamento all'ONU. Deciso, come sempre afferma, di continuare con le riforme, mentre dalla Germania si accusa il crescente debito pubblico del Belpaese, e una soluzione umanitaria condivisa sembra ben lontana

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Mentre a New York si arresta l’ipotetico bombarolo della 23esima strada, al Palazzo dell’ONU si discute di piani economici, di salvaguardia dell’Europa. E ancora una volta, al centro del discorso, c’è poca umanità e molte banche. Ci sono soldi bruciati, quelli del debito pubblico italiano, e c’è Renzi che accusa un nulla di fatto non solo a Juncker, ma anche al governatore della banca centrale tedesca, che accusa l’Italia di aver abusato della “flessibilità”.
Il succo è sempre lo stesso: si dice di lavorare in squadra, ma poi ognuno si fa gli affari suoi e quando si tratta di moneta ci si accusa a vicenda: “L’Italia rispetterà le regole europee per i suoi figli non per qualche banchiere: le rispetti anche la Germania”, chiosa Renzi sui derivati delle banche germaniche. Annunciando che i soldi europei per il piano di prevenzione antisismica verranno scomputati dal patto di stabilità, senza chiedere permesso all’Europa. 
Compreso tutto quel che riguarda il problema migranti: Renzi rimarca all’Italia un ruolo nella difesa dei “valori” e, più altro, quel di cui ci accorgiamo giornalmente è che l’Italia, come la Spagna e la Grecia, vuoi per il suo essere cuscinetto vuoi perché primo approdo dall’Africa e non solo, sta mettendo mano ogni giorno – da anni ormai – nel problema della clandestinità e dei suoi flussi. Senza balorde idee di muri, di fili spinati nel mare. Con tutti i problemi annessi e connessi, su cui il Premier rassicura i sindaci: il governo si impegnerà perché i rifugiati non debbano passare il tempo a bivaccare in strada. Sarebbe una gran cosa, e renderebbe l’Italia un Paese migliore almeno a lungo termine. Senza dover nulla all’Europa delle banche e delle frontiere. (MB)

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