Categorie: Il fatto

Milano come Goro. NO

di - 28 Ottobre 2016
Via Sammartini, zona Stazione Centrale. Da settimane stanno lì, saranno un centinaio. A qualsiasi ora del giorno sulle panchine nel piccolo parco, non fanno nulla. Chiacchierano, a volte giocano a palla. Hanno tutti smartphone che sì, possiamo intuire chi lo abbia fornito.
“Dove li mettiamo?” abbiamo titolato solo pochi giorni fa, parlando dello sgombero – pressoché fallito – del campo di Calais. Dove li mettiamo oggi, quelli arrivati a Milano, se qualcuno prepara le barriccate? L’Italia, da Lampedusa in su, ha fatto sfoggio di saper accogliere, e non è di certo un bel biglietto da visita fare muri umani per resistere.
Resistere a chi? Possibile che una parola profonda e storica oggi si leghi per “contrastrare” chi non ha nulla? Fantasmi.
“Pensiamo che un’accoglienza dignitosa e trasparente sia l’unica strada per l’integrazione” dichiara il Municipio 8, mentre protesta anche l’Anpi: “L’Europa, nella quale si sta pericolosamente ripresentando il virus del nazionalismo, della xenofobia, dell’antisemitismo, sembra soltanto capace di erigere muri, reticolati e barriere di filo spinato:  un’Europa profondamente diversa da quella prefigurata dai Resistenti europei”.
E Milano, cari Salvini e Co. ricordate che ha dato casa a lavoratori di ogni epoca e zona, ha passato l’onda dei “terroni”, poi quella dei “marocchini”, poi quella degli “albanesi” e così via, appellando i “diversi” con termini di bassa lega in bassa lega, ma trasformando il suo tessuto dal basso e, appunto, tentando di integrare, evolvendosi. Forse non sempre le ciambelle verranno con il buco, ma prendere ad esempio Goro, con la sua strana paura respingente, con uno strano odio (condivisibile soltanto nei confronti delle istituzioni che decidono spazi, numeri e affini di questo esodo), perdonateci – di qualunque idea siate – no.
Potrà andare bene o meno la Caserma Caracciolo, potranno andare bene i tunnel della Stazione Centrale, potrà andare bene o meno qualsiasi struttura. L’accoglienza però, oltre che temporanea, dovrebbe essere finalizzata a poter dare un futuro vagamente dignitoso. Mettendo in mezzo, ancora, quell’Europa che sembra non voler sentire e che, senza troppi giri di parole, se ne vuole fottere di chi sta peggio. (MB)

Articoli recenti

  • Mostre

II Bunker dell’Aeroporto Nicelli celebra Venezia con una esposizione

All’interno del Bunker dell’Aeroporto Nicelli di Venezia si terrĂ , fino al 29 settembre, una mostra che celebra l'aviazione e la…

29 Luglio 2024 0:03
  • Arte contemporanea

A Reggio Emilia il flusso continuo di parole su schermo: è il nuovo progetto di Francesco Jodice

Mi hanno rubato l'automobile, modestamente è il nuovo progetto dell’artista napoletano visibile sulle vetrine di Neutro che mette insieme un…

28 Luglio 2024 15:00
  • Mercato

Maradona: all’asta la maglia della semifinale dei mondiali 1986

Prosegue la corsa dei cimeli sportivi all’incanto. Da Sotheby’s, la maglia indossata a CittĂ  del Messico da Diego Armando Maradona…

28 Luglio 2024 10:57
  • Beni culturali

La Via Appia diventa Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: è il 60mo sito in Italia

La Via Appia, regina Viarum, uno dei monumenti piĂą durevoli della civiltĂ  romana, è stata inscritta nella Lista del Patrimonio…

28 Luglio 2024 10:30
  • Arte contemporanea

Roma attraverso Expodemic Festival: tra Villa Borghese e via del Corso

In occasione della seconda edizione di Expodemic, il Festival diffuso delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri a Roma,…

28 Luglio 2024 10:15
  • Opening

herman de vries: è suo il secondo appuntamento di Dep Art Out a Ceglie Messapica

Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…

28 Luglio 2024 0:02