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È venuta a mancare a soli 39 anni l’artista Chiara Fumai, uno dei nomi emergenti dell’arte contemporanea italiana. La triste notizia è apparsa su Facebook ieri sera, pochi minuti prima delle venti. Ad annunciarla il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Pietro Marino che ha saputo della tragedia dalla madre dell’artista. I funerali si svolgeranno oggi alle ore 17 presso la chiesa del Sacro Cuore di Bari, città d’origine della famiglia di Chiara.
Nata a Roma nel 1978, Chiara Fumai, dopo essersi laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano e aver frequentato il XV Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti di Como, ha studiato Teoria dell’Arte al Dutch Art Institute di Arnhem, dove è stata visiting professor.
Il suo lavoro ha sempre attraversato, con assoluta libertà, le tradizioni del femminismo radicale e dello spiritualismo, analizzando il rapporto tra potere, linguaggio e sovversione. Le figure femminili, a cui ha donato un’intensa presenza nelle sue azioni performative, erano per lo più personaggi appartenenti ai diversi ambiti della contro-cultura, tra cui donne criminali, medium, scrittrici e anti-eroine.
Il punto di partenza del suo lavoro è stato rappresentato dalla conferenza performativa (lecture performance), spesso trasformata in installazioni, video, collage, fotografia e sound art. Tra gli ultimi progetti realizzati da Chiara, la partecipazione alla mostra “Body to Body / Corpo a Corpo” a cura di Paola Ugolini, in corso alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma, dove ha portato una sua performance del 2013, durante la quale leggeva il violento SCUM Manifesto di Valerie Solanas, l’attivista nota per aver sparato a Andy Warhol nel 1968.
Quella di Chiara Fumai è stata una carriera lampo e subito proiettata sulla ribalta internazionale. Al suo attivo, tra le altre, la partecipazione a dOCUMENTA (13) nel 2012, su invito di Carolyn Christov- Bakargiev, a mostre al MAXXI, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, al Jeu de Paume di Parigi, allo Studio Voltaire di Londra.