30 gennaio 2016

Pubblico e privato, bella scoperta!

 
Ieri il cinema, con i 400 milioni di fondi fissi. Oggi una "novità" che scopre l'acqua calda, ovvero che servono collaborazioni tra pubblico e privato per i beni culturali. E se lo dice il capo del Mibact

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Sono anni che lo ribadiamo e, soprattutto, sono anni che non manchiamo di citare i buoni esempi. Che però, forse, non bastano. 
La questione è semplice: il Ministro Dario Franceschini, in visita a Venezia in occasione dell’apertura dell’Ala Palladiana delle Gallerie dell’Accademia, realizzate con contributo di Venice in Peril Fund, Venice International Foundation e l’Unesco, ha ribadito quanto sia importante il supporto dei privati in questo campo.
Una notizia non nuova sotto il sole, e che ci fa chiedere come mai – se il cinema gode di un nuovo status di sovvenzioni pubbliche – non sia possibile riportarle anche sotto il segno dell’arte. 
Qual è il problema? Troppa carne al fuoco, in fatto di beni storico e archeologici nel Paese, che lo Stato da solo non ce la fa? Può essere, e certamente in parte si tratta di grandi verità, ma in che direzione stanno andando – per esempio – i lavori che il Ministero ha promosso con la nascita del Comitato Fondazioni, per esempio?
«L’art bonus è importante perché spinge le imprese a dare qualche cosa per tutelare, valorizzare il patrimonio culturale del Paese», ha dichiarato il Ministro, aggiungendo che si assumeranno 500 tra archeologi e archivisti per aiutare i giovani laureati. Sperando in una crescita, soprattutto. Altrimenti, anche in questo caso, si dovrà chiedere aiuto ai privati, sempre un po’ più stanchi. (MB)

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