Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Sono anni che lo ribadiamo e, soprattutto, sono anni che non manchiamo di citare i buoni esempi. Che però, forse, non bastano.
La questione è semplice: il Ministro Dario Franceschini, in visita a Venezia in occasione dell’apertura dell’Ala Palladiana delle Gallerie dell’Accademia, realizzate con contributo di Venice in Peril Fund, Venice International Foundation e l’Unesco, ha ribadito quanto sia importante il supporto dei privati in questo campo.
Una notizia non nuova sotto il sole, e che ci fa chiedere come mai – se il cinema gode di un nuovo status di sovvenzioni pubbliche – non sia possibile riportarle anche sotto il segno dell’arte.
Qual è il problema? Troppa carne al fuoco, in fatto di beni storico e archeologici nel Paese, che lo Stato da solo non ce la fa? Può essere, e certamente in parte si tratta di grandi verità, ma in che direzione stanno andando – per esempio – i lavori che il Ministero ha promosso con la nascita del Comitato Fondazioni, per esempio?
«L’art bonus è importante perché spinge le imprese a dare qualche cosa per tutelare, valorizzare il patrimonio culturale del Paese», ha dichiarato il Ministro, aggiungendo che si assumeranno 500 tra archeologi e archivisti per aiutare i giovani laureati. Sperando in una crescita, soprattutto. Altrimenti, anche in questo caso, si dovrà chiedere aiuto ai privati, sempre un po’ più stanchi. (MB)