Sarà stata la lettera dai toni poco pacificatori del Codacons che ha chiesto all’Unesco di togliere Roma dai suoi patrimoni, almeno finché la situazione poco pulita della Capitale non tornerà ad essere non più un problema? Chissà .
Eppure l’assessore ai Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti della Regione Lazio, Mauro Buschini, con il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, le hanno cantate al Municipio, dicendo che Roma Capitale deve adottare misure urgenti, credibili ed efficaci per evitare crisi sempre più insopportabili.
Per tutta risposta, Virginia Raggi, ha ribadito con un secco: “Zingaretti pensi a lavorare”, riferendosi al fatto che l’impiantistica è di sua competenza e che quindi se il problema è grave la colpa è di entrambi gli enti.
Sarà , ma intanto in lungo e in largo, piovono sui media foto di montagne di rifiuti, da Pietralata alle carrozzione che vengono bloccate sui marciapiedi, dai rapporti sessuali consumati tra la monnezza e chi più ne ha più ne metta, giusto per affondare ancora un po’ la città eterna agli occhi del mondo.
Non che sia giusto chiudere un occhio, per carità : qui sarebbe necessario non solo aprirli, ma anche trovare il modo di aprire il portafogli, e non solo quello dei contribuenti, sicché Regione e Municipio possano – forse, e finalmente – adoperarsi insieme per porre fine a uno scempio che va avanti non da un paio di settimane, e che ha solcato giunte di destra, sinistra, centro e apolidi.
O forse è vero quel che ha scritto l’Assessore capitolino all’Ambiente Pinuccia Montanari: “Non c’è assolutamente un’emergenza rifiuti. Roma non ha mai avuto un Piano per la gestione sostenibile dei materiali post-consumo. Noi in pochi mesi abbiamo approvato e stiamo attuando un Piano che prevede l’obiettivo di raggiungere il 70 per cento di raccolta differenziata”. Dunque ora sta ai cittadini farla, e forse anche smaltirla. E poi c’è il Presidente del PD Matteo Orfini, che sui social risponde ironico: “Cari cittadini romani, quelli che vedete uscendo di casa non sono cumuli di rifiuti. Sono istallazioni di arte contemporanea”. Buontempone, giusto in tempo di Biennale! Peccato che anche quest’ennesima freddura degna di una vignetta della “Settimana Enigmistica” non faccia altro che gettare monnezza in faccia ad un altro problema del Municipio, chiamato MACRO. (MB)