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17
febbraio 2016
Di Boko Haram, in Nigeria, poco si scriverà in questa Italia tormentata come non mai dalle Unioni Civili, passate in rassegna anche da diversi programmi televisivi, da Le Iene a Presa Diretta, fino al Che fuori tempo che fa di Fabio Fazio. Forse si parlerà un po’ di più dell’attacco a Damasco, ma stavolta non parliamo di questo, ma di un’altra notizia arrivata dalla Francia, dove il Ministro alla Difesa Jean-Yves Le Drian ha dichiarato, proprio in televisione, che lo Stato Islamico – con i suoi miliziani – potrebbe entrare in Europa dal Canale di Sicilia, mischiati con i migranti della Libia.
L’invocazione? Una soluzione politica proprio nello stato africano a 350 chilometri di mare dalla costa italiana. Un messaggio decisamente allarmistico, prima di tutto, e che soprattutto sembra voglia far dimenticare da dove sono arrivati i killer del 13 novembre scorso a Parigi: dallo stesso cuore d’Europa.
Forse, bisognerebbe ricordare al Ministro, non è così automatico che i migranti siano tutti folli armati, e che nel caso della Francia è stata la stessa Europa – poco accogliente forse? – a creare i suoi assassini, cresciuti tra gli stessi cittadini e, forse, mai integratisi.
E allora, perché aprire di nuovo uno spiraglio di paura intorno a un problema gravissimo, e di cui l’Europa sembra – per certi versi – che intenda lavarsene le mani, come Svezia e Norvegia che hanno deciso di rimpatriare i profughi o spedirli altrove, che non pensare a come “sistemare” le cose in casa, prima di occuparsi del circondario? (MB)