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Caro Mark, grazie! Grazie per l’ultima promessa mancata, ovvero quella del teletrasporto. Già, il nostro titolo ironico la dice piuttosto lunga sul nuovo progetto di Mister Zuckerberg, annunciato dal Cto della compagnia Oculus VR – Facebook, Mike Schroepfer, in occasione del Dublin Web Summit. Di che si tratta? Di “Oculus Rift”, una sorta di teletrasporto che svilupperà una tecnologia virtuale in grado di ingannare i sensi facendo credere di essere in un luogo in cui in realtà non si è.
Accidenti, e c’è ancora qualcuno che applaude.
Sinceramente la storia sembra ben vecchia, e decisamente poco visionaria, e chissà che da qui al 2016, anno in cui è previsto l’arrivo del visore sugli scaffali, qualcuno il teletrasporto non lo metta in atto davvero scientificamente e non solo tramite un dispositivo che generi un’esperienza fake.
Siamo cinici? Forse. Siamo troppo “vecchi”? Chissà. Ma questa storia delle tecnologie “immersive” di realtà virtuale, che possa rendere possibile il collegamento tra chiunque, ovunque nel mondo, senza una traccia di umanità, ha veramente qualcosa da datato, di distopico e, anche, di inutile. Ma l’immaginazione, il sogno e la necessità del contatto, dove l’avete persa? E soprattutto, come pensate di recuperarla? (MB)