Categorie: Il fatto

Un mare di sensi di colpa

di - 4 Settembre 2015
Alcuni quotidiani hanno rifiutato di pubblicare la fotografia del piccolo bimbo di Kobane per, si è scritto, una questione di coscienza: mai (ma non è vero) la morte è stata così prossima e così violentemente tragica. Certo un bambino affogato fa sicuramente più effetto di un adulto. Ma se al suo posto ci fosse stato un vecchio? O una giovane ragazza? Chissenefrega? Perdonate la crudezza e andiamo dritti al punto: tutte le morti precedenti, dai tir ai container agli affogati nel Mediterraneo valgono meno perché non sono state fotografate? Ebbene sì, e che fosse una questione di immagine lo sapevamo già, ma stavolta – probabilmente – è anche una questione “geografica”. Non un barcone in mezzo al mare, in acque lontane o meglio ancora internazionali, ma un corpicino su una delle spiagge più famose della Turchia, Bodrum, “a poche centinaia di metri dai bagnanti”. Pensa un po’.
Eccolo uno dei veri problemi che nemmeno troppo sommessamente vengono a galla: stavolta ci sentiamo colpevoli. Quel bambino riverso sulla spiaggia è lì anche per “merito” nostro. Oh sì, merito. Perché da infiniti anni ci sono Paesi che valgono meno dei nostri; perché dagli stessi infiniti anni le politiche occidentali hanno deliberatamente deciso che il Sud e l’Est del mondo (estendiamo il problema) non possono essere altro che carne, foresta, manodopera, agricoltura intensiva da macellare. Eppure, anche in questo caso, ci sono martiri maiuscoli e minuscoli, esattamente come la piramide sociale che l’Occidente, con le sue “originali” religioni, ha istituito. E mentre per tutte le nostre coscienze è normale che in alcune aree si muoia quotidianamente, guardando altre realtà ci viene da riflettere.
E ora, forse anche grazie a questa strana educazione, siamo qui a rovesciare la frittata: prima tutti fuori, ora sanzioni per chi non si prende i migranti sotto braccio. Ora sono in arrivo altri 120mila posti in tutta Europa (un po’ come dire “Dai ragazzi, ultimi ingressi a disposizione, poi si chiude”), ora Renzi invoca che l’Europa “si muova e non si commuova”. E ora nessuna forza politica che pensi che, come si è benissimo capaci di armare interi stati, si possa anche aiutare a venire fuori dalla gabbia dei totalitarismi, delle guerre, della mancanza di futuro operando nei Paesi dei fuggiaschi. Ma con la violenza?, ci si chiede scandalizzati. Ma perché, questa cosa vi sembra? (MB)

Articoli recenti

  • Mostre

La prima mostra di Aldo Sergio da Tommaso Calabro a Milano

Dopo la personale di Flaminia Veronesi, Aldo Sergio è il secondo artista contemporaneo presentato dalla galleria milanese: la sua mostra…

29 Luglio 2024 18:24
  • Arte contemporanea

Come rinasce una cultura: il progetto di Inuuteq Storch al Padiglione Danimarca

Per il Padiglione Danimarca alla 60ma Biennale di Venezia, Inuuteq Storch apre uno spiraglio sulla cultura kalaallit e sull’occupazione coloniale…

29 Luglio 2024 18:10
  • Mercato

Gli artisti e designer Bugatti sono protagonisti della vendita di Bonhams

Ottimi risultati per la Peter Mullin Collection di Bonhams, a Los Angeles. A partire dai lavori di Carlo, Rembrandt e…

29 Luglio 2024 17:44
  • Beni culturali

Roma, nuove aperture al Vittoriano con il Sommoportico e i Propilei

Dopo gli interventi di ripristino, tornano fruibili al pubblico nuovi spazi del Vittoriano, restituendo l’idea del progetto architettonico originario e…

29 Luglio 2024 17:00
  • Archeologia

Capri, alla Certosa di San Giacomo apre il nuovo Museo Archeologico

Già sede di diverse mostre e progetti di arte contemporanea, la Certosa di San Giacomo, a Capri, ospita il nuovo…

29 Luglio 2024 11:10
  • Arte contemporanea

Premio Henraux 2024, contemporaneità del marmo: le opere vincitrici in mostra

Svelate le opere di Olivia Erlanger, Nicola Martini e Tarik Kiswanson, vincitori della sesta edizione del Premio Internazionale di Scultura…

29 Luglio 2024 10:10