Nostalgia dei vecchi tempi?
Beh, le emozioni sono tante, oggi come allora. Ma le manifestazioni, messe a confronto, sono molto distanti. Il vecchio Salone aveva un valore più culturale. Ad esempio, all’interno della programmazione c’erano ampi spazi dedicati al cinema d’animazione. La Disney, al tempo, proiettò a Lucca anteprime europee della Sirenetta e di La Bella e la Bestia.
La sezione fu poi trasformata in Multimedia. Oggi è scomparsa dalla programmazione. Ci sono però i Games, che in questi anni si sono sviluppati al di là di ogni aspettativa…
Esatto. C’è stato un gigantesco sviluppo di una sezione che anni fa era del tutto assente. Oggi i Games costituiscono il 50% della manifestazione. E tante sono le iniziative collegate al settore. In primis il Cosplay: personaggi che si mascherano come noti personaggi di film, fumetti e saghe danno colore a tutta la manifestazione.
La presenza degli appassionati di Games ha fatto la fortuna della mostra mercato. Ma qualcuno, tra gli appassionati di fumetto, critica questa convivenza…
Le critiche c’erano anche ai tempi del Salone. Una lotta continua tra gli appassionati della mostra mercato e quelli del cinema di animazione. I fumettisti si lagnavano per l’eccessivo spazio concesso ai video. Ma sono piccole cose che fanno parte della natura umana. Oggi la manifestazione è ben equilibrata. I risultati, poi, hanno sempre dato ragione agli organizzatori. Abbiamo sostituito un gruppo di professionisti a livello europeo -cioè gli ex rappresentanti del direttivo di “Immagine – Centro di Studi Iconografici” tra cui risultano, fra gli altri, Rinaldo Traini, Claudio Bertieri, Ernesto Guido Laura e David Pascal- con persone del calibro di Renato Genovese, Emanuele Vietina e Giovanni Russo. Persone nate e cresciute ai tempi del Salone, che oggi riescono a fare grandi cose.
Anche il settore “Junior” sta crescendo…
Si tratta della terza area per ordine d’importanza, prima dei Cosplay e di Music and comics. Tutti i settori, comunque, hanno i loro punti di forza. Coi Games festeggiamo quest’anno i trent’anni di Guerre Stellari (ospiti d’onore saranno Troy Denning e Iain McCaig) e ci sarà l’apertura verso il mondo dei videogiochi, finora quasi assente. Ma ci sono anche tante mostre espositive visitabili gratuitamente a Palazzo Ducale e, non ultimo, il concerto degli Oliver Onions, famosi autori di colonne sonore di film negli anni ‘70 e ‘80.
A proposito di Rinaldo Traini: dopo la polemica sollevata da “Immagina” sulla paternità del marchio e la conseguente legittimità sul 40esimo della manifestazione celebrata a Lucca lo scorso anno, il sindaco Mauro Favilla ha prospettato l’ipotesi di un ritorno dello stesso Traini nella prossima edizione. Cosa c’è di vero?
Il futuro di Traini è forse al Museo del Fumetto?
Il sindaco Mauro Favilla mi ha chiesto di ristabilire i contatti in vista di una ripresa dei rapporti. Non credo che sia per implementare lo staff della manifestazione, già funzionale e completo. Si può trattare piuttosto di una collaborazione prettamente culturale e non gestionale. Il Museo del fumetto dipende dal Comune di Lucca e non dalla Lucca Comics & Games srl. Quindi non spetta a noi decidere.
Spesso si parla di Lucca come “capitale del fumetto”. Ma questo accade solo nei giorni della mostra mercato. Il resto dell’anno è povero di iniziative. In questo senso, il Museo potrebbe avere una funziona chiave. Esiste la prospettiva di una collaborazione?
La mia opinione è che il Museo debba essere valorizzato meglio. Dovrebbe promuovere avvenimenti, tavole rotonde e mostre che rivitalizzino il programma culturale nel corso dell’anno. Il modo migliore sarebbe quello di organizzare una gestione coordinata tra Lucca Comics & Games e il Museo: la società potrebbe occuparsi della mostra mercato negli aspetti più commerciali e logistici, mentre al Museo potrebbe spettare un ruolo più cultrale. Per il momento, però, si tratta solo di un’ipotesi.
Intanto Lucca cresce. Come si colloca la manifestazione in mezzo a tutti gli eventi di settore, sia in Italia che nel resto del mondo?
Oggi Lucca si colloca fra le prime tre manifestazioni al mondo insieme ad Angoulême e San Diego. In Italia ci sono tanti eventi, ma non della stessa portata.
Dopo 22 anni, nel 2006, la manifestazione è tornata nel centro storico. Quest’anno la location è la stessa. Un’eredità pesante da gestire?
I costi di gestione sono nettamente superiori. Ma l’impatto economico e d’immagine lo è altrettanto. Quindi è uno sforzo che si fa molto volentieri: per la città e per tutti gli amanti di fumetti.
Sulla scelta del manifesto, una rivisitazione di Alice nel Paese delle meraviglie, in cui per la prima volta è assente un riferimento alla città di Lucca, si espone il direttore di Lucca Comics & Games, Renato Genovese:
Oltre agli appuntamenti in programma nei quattro giorni di mostra mercato, segnaliamo le mostre allestite a Palazzo Ducale, prima fra tutte quella dello straordinario Daniele Caluri (La graffiante satira di un toscano doc), che sicuramente stupirà. Seguono Paolo Bacilieri, Riccardo Burchielli con DMZ, uno sguardo alle tendenze del fumetto russo contemporaneo con le giovani rivelazioni del momento, Murena: viaggio nella Roma di Nerone (di stampo francese) e Julia, la criminologa capace di penetrare nei recessi della mente. Di grande importanza, quest’anno, anche la self-area per le autoproduzioni, sotto il loggiato di Palazzo Pretorio.
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