Categorie: in fumo

in fumo_interviste | Silver

di - 17 Febbraio 2005

Partiamo dalla “Factory”: animali come protagonisti, ma così tremendamente somiglianti al mondo umano. Perché?
È una caricatura. E come tale cerca di essere il più vicina possibile alla realtà. Partendo dai nomi propri di ogni personaggio, presi da calendario. Non volevo risultassero falsi, fantasiosi, ma reali il più possibile.

Parlami di Lupo Alberto.
Beh, devo ammettere che forse oggi mi sento più vicino a Enrico la Talpa. Se non altro per una questione anagrafica. Ma Lupo Alberto mi riflette come nessun altro. Dopo 30 anni che ci lavoro su non potrebbe essere altrimenti.

Un rapporto fatto sempre e solo di soddisfazioni?
Come in tutte le attività creative c’è un angolo di frustrazione, c’è sempre qualcosa che non siamo in grado di fare. Soprattutto in un ambito come questo, dove gli spazi che si aprono sono molto ristretti.


Allora quali sono i “trucchi del mestiere” per ottenere risultati?

E’ necessario fare leva sulla consapevolezza, fin dal principio. Ma non è semplice. E’ solo la passione che ti permette di andare avanti. E non bisogna temere la delusione. E’ normale da principio non avere uno stile proprio, non avere un personaggio e di conseguenza non avere immediato successo. Queste sono cose che vengono col tempo. Invece è importante essere perseveranti. E poi non bisogna prendersi troppo sul serio, almeno per non diventare ridicoli, e sfruttare al massimo il fatto che questo è un mestiere che si svolge con un ampio margine d’indipendenza e d’autonomia. È uno degli aspetti migliori di questo lavoro.

La tua formazione?
Sono autodidatta, e non è una cosa infrequente in questo ambito. È un mestiere che s’impara lavorando disegnando per autori già affermati.

Quali sono i tuoi maestri?
Il primo è Hugo Pratt. Un grandissimo artista, un personaggio molto ricco. Racconta storie vere, complete. Diciamo che sta al fumetto come Orson Welles sta al cinema. Poi c’è Spiegelman, altro grandissimo autore. Lui però è uomo di cultura, più che un fumettista: è un intellettuale, fa discorsi profondi in modo semplice. Un po’ come Woody Allen.

Diabolik o Dylan Dog?
Sono amico di entrambi gli autori, non voglio fare preferenze. Diciamo che Diabolik fa parte della mia vecchia cultura da ragazzino, mentre Dylan Dog l’ho conosciuto da professionista. Quindi mi h avuto un approccio più distaccato e meno partecipe.

link correlati
www.lupoalberto.it

marta calcagno baldini

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Brassaï. L’occhio di Parigi: a Bassano del Grappa un nuovo grande capitolo di storia della fotografia

Fino al prossimo 21 aprile il Museo Civico di Bassano del Grappa ospita “Brassaï. L’occhio di Parigi”, la mostra realizzata…

24 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Armonie mediorientali e ritmi universali in Fondazione Prada a Milano

Fino al 24 febbraio l’installazione site specific dell’artista marocchina Meriem Bennani dà forma a una misteriosa sinfonia attivata da molteplici…

23 Dicembre 2024 19:07
  • Mostre

Parigi esplode di mostre: una ricognizione dalla capitale culturale dell’Europa

Parigi continua a fare della cultura un tassello cruciale di sviluppo: l’offerta delle grandi mostre, visitabili tra la fine del…

23 Dicembre 2024 17:59
  • Mercato

Dentro l’asta. Il vestito rosso di Domenico Gnoli

Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro…

23 Dicembre 2024 17:42
  • Bandi e concorsi

DGCC e American Academy, l’open call per una nuova residenza per curatori

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: c'è tempo fino al 30 gennaio 2025 per partecipare alla nuova open call…

23 Dicembre 2024 12:05
  • Personaggi

Addio a Edoardo Ferrigno, tra i pionieri dell’Astrattismo a Napoli

Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…

23 Dicembre 2024 11:05