Esiste ormai da anni, in Europa, un consolidato mercato per il collezionismo dei fumetti e le vendite pubbliche si susseguono a ritmi piuttosto serrati, soprattutto in Francia e in Belgio, con case prestigiose quali Horta, Neret Minet, Tajan.
L’asta di cui parliamo, però, presenta alcune caratteristiche innovative. Anzitutto, il catalogo comprende unicamente opere originali (tavole, illustrazioni, oli, disegni) e non, come quasi sempre accade, anche libri a fumetti più o meno rari. Un evidente e consapevole tentativo di “spostare” l’opera originale a fumetti dal settore di mercato del modernariato o del collezionismo nostalgico a quello, potenzialmente ben più remunerativo e appropriato, dell’arte contemporanea.
Altra novità importante è il fatto che le opere proposte, in quasi tutti i casi, provengono dalle collezioni private degli artisti coinvolti. Il che rappresenta, da un lato, l’occasione per il collezionista di acquisire opere importanti e mai viste sul mercato; dall’altro, un’eccellente opportunità per gli artisti del fumetto di stabilire in modo diretto il prezzo di mercato delle proprie opere. Altrettanto evidente è l’intenzione, da parte degli organizzatori, di battere il ferro ancora caldo delle quotazioni stratosferiche raggiunte, in un’asta parigina di circa un anno fa (Artcurial, 24 marzo 2007), da un autore come
Enki Bilal.
Jean Giraud-Moebius, attorno al quale l’intero evento è concepito, è presente in catalogo con ben 43 opere fra tavole, illustrazioni e dipinti.
Alla luce dei risultati dell’asta si può dire che gli obiettivi degli organizzatori siano stati raggiunti, ma solo parzialmente. Molto alta, anzitutto, la percentuale di lotti invenduti. Moebius ha visto sì consolidare le sue quotazioni, ma principalmente sulle illustrazioni (fa eccezione la magnifica tavola da
Arzach a colorazione diretta, che stabilisce con 58.242,4 euro il nuovo
record price per l’artista). In questo caso, come in molti altri, il mercato ha premiato le opere appartenenti al periodo della produzione dell’artista considerato, a torto o a ragione, storico. Ovvero quelle degli anni ’70, mentre sono rimaste perlopiù invendute quelle, anche di qualità (come una bellissima tavola da
La folle du Sacré Coeur) ma più recenti, la cui quotazione, mai inferiore ai 3/4mila euro, è stata percepita come troppo alta.
Ad ogni modo, si è rimasti ben lontani dalle quotazioni raggiunte da Bilal nell’asta summenzionata.
Lo stesso Bilal, del resto, presente con un’illustrazione di piccolo formato, fa registrare qui il prezzo di vendita di “appena” 10mila euro (comunque oltre la stima massima, prudentemente mantenuta a 8mila), dimostrando come il mercato degli originali di artisti del fumetto sia tutt’altro che stabilizzato.
Per il resto, in alcuni casi ottimi risultati sono raggiunti da giovani di qualità. È il caso di
Christophe Blain, che registra un 100% di venduto con prezzi fino a oltre 4mila euro per la copertina del primo tomo di
Isaac le Pirate. Netto l’insuccesso di autori storici quali
Liberatore,
Alberto Breccia e
Muñoz, nonostante la qualità mediamente alta dei lotti proposti: un 100% di invenduti per i primi due, mentre il terzo registra la vendita, su dieci pezzi proposti, di due soltanto, in entrambi i casi illustrazioni.
Da segnalare anche il fallimento di un’operazione puramente speculativa quale la proposta, a una stima compresa tra 12 e 15mila euro, di una
dédicace di
Pratt raffigurante
Corto Maltese, rimasta ovviamente invenduta. Un successo completo registra invece
Rosinski, non solo con le illustrazioni da
Thorgal (
record price a quasi 50mila euro per un olio di grande formato) ma anche con le tavole a colorazione diretta di
Moi, Jolan, una delle quali venduta a 18.588 euro, polverizzando la stima di 10mila.
In altri casi, invece, come in quello di
Loustal, si registrano buone quotazioni di vendita, ma solo in relazione alle illustrazioni, mentre le tavole a fumetti restano invendute. È, questa, una tendenza che si ripropone in più casi (come
Druillet e lo stesso Moebius), a sottolineare quello che costituisce uno dei difetti di fondo di eventi come questo, sbandierati come l’ennesimo “sdoganamento” del fumetto in quanto arte autonoma, e volti in realtà soprattutto a valorizzare gli aspetti secondari (illustrazione, pittura) della produzione di molti artisti.
Il prossimo appuntamento, sempre a Parigi, è il 12 aprile con Tajan all’Hôtel Drouo.