L’esordio con il grande pubblico dei fumetti della
prima generazione postbellica – dopo l’esperienza iniziale con Hugo Pratt,
con la rivista Asso di Picche e con collaborazioni a pubblicazioni
didattiche – si ha con le tavole per Pecos Bill e per il settimanale Il
Vittorioso. È un periodo importante per il disegnatore veneziano che,
trasferitosi a Milano, sperimenta l’unione con Laura De Vescovi (sua
inseparabile collaboratrice) e si collega con iniziative sperimentali del
settore. È di quegli anni la sua versione a fumetti de L’isola del tesoro di Stevenson e di Peter Pan di James Matthew Barrie per le Edizioni Audace di
Gianluigi Bonelli, il creatore di Tex.
Un’accelerazione del suo
percorso artistico si ha con la collaborazione al Corriere dei Piccoli,
dove pubblica le riduzioni a fumetti dei romanzi La freccia nera (1963) di Stevenson,
Ivanhoe (1965) di Walter Scott e
numerosi racconti di genere diverso, dalla fiaba all’avventuroso, al
militaresco, per lo più sceneggiate da Mino Milani. Nel 1965, sempre su testi
di Milani, disegna la storia fantascientifica I cinque della Selena.
Ma il balzo decisivo per
Dino Battaglia si ha con Linus, la rivista che nasce alla fine degli
anni ‘60 e che coniuga pagine di cultura e impegno politico con fumetti d’autore. Su questa testata Battaglia sperimenta nell’arco di una decina
d’anni nuove soluzioni grafiche e narrative: nascono così le traduzioni in immagini di opere di Stevenson, Hoffmann, Crane,
Büchner. Di particolare interesse,
tra le opere realizzate per questa rivista, sono le storie tratte dai racconti
del fantastico di Poe e quelle ispirate alle novelle di Guy de Maupassant,
ambientate durante la guerra franco-prussiana del 1870. Entrambe verranno
pubblicate da Milano Libri Edizioni, rispettivamente nel volume Totentanz (1972) e Battaglia racconta Maupassant (1978).
Negli anni ‘70 e ‘80 Dino Battaglia collabora con
il Messaggero dei ragazzi, periodico delle Edizioni Messaggero Padova, e
con Il Giornalino, pubblicato dalle
Edizioni Paoline. In questa fase manifesta una particolare vena umoristica
e ironica. Su sceneggiatura di Piero Zanotto realizza il Till
Eulenspiegel (1975), ispirato al
libro dello scrittore belga Charles de Coster (1867), che descrive le peripezie
di un funambolo in molti aspetti contiguo alle vicissitudini descritte dallo
scrittore Silvio D’Arzo in All’insegna del Buon Corsiero, l’autore
reggiano che è considerato tra i migliori narratori del Novecento italiano e
che è morto nel 1952 a soli 32 anni.
La rassegna che il Comune di Reggio, a cura di
Paolo Ferrari e Marco Prandi, dedica a Dino Battaglia costituisce dunque un
risarcimento inatteso ma particolarmente apprezzato: il disegnatore veneto
conferito – insieme ad altri grandi nomi del fumetto italiano come Hugo Pratt, Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi – a questo genere popolare
la dignità artistica di “letteratura disegnata”. Il suo attingere ai classici della letteratura europea e
americana, soprattutto ottocentesca,
insieme al coraggio di sperimentare
nuove strade, costituisce il marchio
di fabbrica di un autore che ha sempre privilegiato la qualità del suo lavoro
al facile successo di mercato, regalandoci numerosi capolavori che ad anni di
distanza mantengono inalterato la loro carica innovativa e narrativa.
Il percorso espositivo si articola in tre sale dove
sono esposte 163 tavole originali,
tra cui Il cantico di Natale (1978) da Charles Dickens, in cui il
disegno sapientemente richiama quello del grande illustratore Arthur Rackham, e Lo strano
caso del dott. Jekill e del sig. Hyde (1974) da Stevenson, in cui il
forte contrasto tra chiari e scuri riproduce graficamente la lotta tra Jekill e
Hyde, rivelando una visione “fotografica” della tavola da parte di Battaglia
con l’utilizzo di immagini “in negativo”. Sono presenti anche le tavole de Il
Golem (1971), omaggio alla passione per il cinema muto; le storie di genere
gotico e fantastico pubblicate su Linus tra il 1969 e il 1974, il nucleo
più importante delle quali è rappresentato da quattro lavori tratti dai
racconti di Poe; e le tavole, anche queste apparse su Linus tra il 1976
e il 1977, ispirate ai racconti di Guy de Maupasant e ambientati durante la
guerra franco-prussiana. In queste ultime, i forti contrasti delle tavole
precedenti lasciano il posto al grigio utilizzato in tutte le sue tonalità e a
un disegno ispirato ai quadri di Giovanni
Fattori e all’Impressionismo.
Per tutta la durata dell’esposizione verrà proiettato
in anteprima un video-documentario intitolato Omaggio all’arte di Dino Battaglia di Lorenzo Paganelli. La mostra dispone
di un catalogo edito da Edizioni Di,
con testi dei curatori Paolo Ferrari e Marco Prandi e di Giuseppe Camuncoli,
Ranieri Carano, Vittoria Ceriani, Sergio Cofferati, Gino Gavioli, Vincenzo
Mollica, Alberto Ongaro, Sergio Toppi.
In
occasione dell’inaugurazione, la Scuola
Internazionale Comics di Reggio Emilia ha tenuto un workshop dedicato a
Dino Battaglia con l’esposizione in mostra delle tavole realizzate.
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la
rubrica in fumo è diretta da gianluca testa
dal
27 novembre 2010 al 9 gennaio 2011
Dino
Battaglia – Le immagini parlanti
a
cura di Paolo Ferrari e Marco Prandi
Chiostri di San Domenico
Via Dante Alighieri, 11 – 42100 Reggio Emilia
Orario: sabato e domenica ore 10-13
e 16-19
Ingresso libero
Catalogo Edizioni Di
Info: tel. +39 0522456477; musei@municipio.re.it;
musei.comune.re.it
[exibart]
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