20 ottobre 2010

in fumo_recensioni Amantes

 
Un sentimento reale e pittorico dalla matrice latina. Ana Juan declina l'amore in ogni sua forma e lo condisce di verità, passione e malinconia. Mette la sua arte al servizio di un progetto che non è un fumetto né soltanto un libro illustrato...

di

Qui sono racchiuse le espressioni più malinconiche
dell’amore. A volte tristi, altre volte drammaticamente crudeli. E voi? Quanti
amori conoscete? La spagnola Ana Juan ha lavorato a lungo sulle proprie visioni, declinando undici
possibili soluzioni emozionali. C’è l’amore fedele e quello sentimentale. Ma
anche l’amore volatile e quello finale. Ma l’amore può essere anche diverso,
lontano, dormiente, orgoglioso, effimero o sconosciuto. C’è infine il primo
amore, raccontato per contraddizione a conclusione di questo Amantes.

Cogliendo forse la bellezza e la freschezza di chi
incontra per la prima volta questo sentimento folle e indispensabile, Ana Juan
sembra voglia mostrare la faccia più pulita e meno nostalgica dell’amore. Chiude
quindi con la storia più tenera. E l’ultima tavola del racconto, l’ottava, ci
riporta con un pensiero nuovo alle storie e alle tavole precedenti offrendo una
nuova lettura forse più possibilista. Sono infatti ritratti due amanti. Troppo
giovani per conoscere le regole dell’amore carnale, troppo puri per consumare
il primo contatto in una camera d’albergo. Con dolcezza decideranno di tornare
all’aperto, nel parco. E saranno felici. Lui le porgerà una rosa appena colta.
E il sorriso e lo sguardo di lei, mani raccolte fra le gambe, fanno capire che
l’ha già accettata. E questo semplice gesto la rende felice.

Il volume, ben confezionato, appartiene alla collana
illustrati della Logos edizioni. Ma è l’autrice spagnola Ana Juan, già
conosciuta per le illustrazioni pubblicate fra l’altro su El País e il New Yorker, a dettare con scelte di stile il
profilo di una narrazione di confine. Perché questo non è un fumetto, né
banalmente un libro illustrato, né un classico catalogo da mostra. Al di là
delle definizioni – e superando il desiderio di molti di incasellare ed
etichettare opere e oggetti d’arte in categorie predefinite – con Amantes di troviamo di fronte a una
soluzione narrativa efficace, dove la vignetta o l’illustrazione non è altro
che un dipinto.

Sì, quadri dal sapore latino (nei colori e nelle forme):
nella pagina di sinistra un breve e poetico testo (la traduzione è di Fabio
Regattin) e a destra l’immagine. E ogni storia (sono undici in tutto) è
composta da otto tavole. Otto. Non una di più, non una di meno. Otto tavole per
raccontare storie differenti di amori altrettanto differenti, storie dalla
durata temporale variabile. Che siano anni, mesi, ore o minuti, poco importa.
Perché ciascuna di queste riesce sempre e comunque ad arrivare al cuore. E il
pubblico cui si rivolge è quindi universale. Alcuni coglieranno il suo valore
estetico, altri la specificità narrativa.

Ma il tema di cui si parla, nella sua semplicità, è
fruibile a tutti. Tutti conosciamo gli effetti dell’amore non corrisposto,
della solitudine o del tradimento, della passione e della gelosia,
dell’indispensabilità dell’altro o di un amore immaginato. “Alla fine
di questa grande avventura”
, scrive Ana Juan nella postfazione, “vorrei solo
che il lettore che in queste pagine ha scorto una scintilla d’amore la
conservi”
.

gianluca
testa

Ana Juan – Amantes

Logos, Modena 2010

Pagg. 208, € 20

ISBN 9788857601205

Info: la scheda
dell’editore

[exibart]

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