Negli ultimi anni ha raccolto premi un po’ ovunque. È
stato fra i pochi italiani riconosciuti dalla giuria di Angoulême e a Lucca è
stato premiato come migliore autore unico. Perché la capacità di scrivere,
raccontare e disegnare storie è per lui qualcosa di naturale e complementare.
Ha bisogno di comunicare per se stesso. Perché così compie autonomamente quel
processo di analisi (o autoanalisi) che sarebbe utile a molti. Che poi le sue
storie a fumetti siano apprezzate e universalmente comprese, beh, è un valore
aggiunto della sua arte.
Gipi ha iniziato la sua carriera come grafico pubblicitario.
Ha poi debuttato su Cuore animato dalla passione politica e sociale. Ma quando Igort gli ha aperto le porte della
Coconino si è fatto davvero grande. La versatilità che lo distingue, unita alla
passione per la musica, l’ha portato a manifestarsi al pubblico attraverso i
palcoscenici d’Italia. Prima con il reading poetico di LMVDM – La mia vita
disegnata male,
proiettate sullo sfondo è diventato ora uno spettacolo fatto di musica e
recitazione. Poi con Essedice, vero e proprio spettacolo teatrale sviluppato grazie
all’abilità della compagnia I sacchi di sabbia.
In attesa del prossimo romanzo grafico, e osservando con
circospezione le tavole illustrate che periodicamente fanno da corredo agli
articoli de La
Repubblica,
segnaliamo gli ultimi due volumi di Gipi. A cominciare da Verticali. Un prodotto uscito in co-edizione
Coconino Press e Fandango. Di piccolo formato, ma composto da tante pagine
rigorosamente non numerate, Verticali propone appunto le storie “verticali” disegnate
da Gipi. Su Internazionale ci ha abituato a questo sviluppo narrativo della
vignetta. Ma, prima ancora, questo linguaggio era stato sperimentato sul suo
blog. Perché quello di raccontare in verticale è a tutti gli effetti la forma
migliore e più adatta allo sviluppo lineare del web. Poi, come spesso accade,
si stampa un volume per lasciare la traccia tangibile della propria creazione.
Si ferma in un libro illustrato e antologico un percorso artistico che esce dal
confine della graphic novel. Quindi, su carta, questi racconti trovano uno
sviluppo contrapposto. E quindi orizzontale, con una vignetta per pagina. Si
alternano storie surreali e sentimentali (Povero illuso, Povera mano, Sms
dalla coscienza),
di profilo autobiografico o sociale (Gli inferiori).
degenerazioni creative in cui si raccontano vicende improbabili (o probabili)
proprie degli sceneggiatori della serie televisiva Lost (Lost). Qui Gipi disegna con
leggerezza. Con il solo ausilio della punta fine della Pilot G-tec.
In Diario di fiume e altre storie, edito da Coconino, si recupera
il medio formato. E il colore. Questo volume è infatti illustrato, a colori, e
raccoglie le storie pubblicate in un decennio su varie riviste (compresa la
meravigliosa Blue,
ormai scomparsa dalle edicole). Nonostante le differenze tecniche e narrative
che scandiscono ogni singola storia, frutto di un progresso e di una
sperimentazione che qui si manifesta chiara perché scandita dal tempo, continua
a sorprendere il talento di Gipi per la narrazione. Dentro quest’albo c’è u po’
di tutto: gli acquerelli senza contorno di Diario di fiume, il monocromo de Il pugile (introdotto da una pagina grafica
che l’autore ha pensato necessaria), racconti autobiografici “disegnati
male” per ANIMAls (I due funghi). E poi, ancora, racconti brevi che si avvicinano allo stile più
contemporaneo (Dramma marocchino) e quelle più corpose e pittoriche realizzate per Blue (La ragazza di plastica,
Appuntamento a Venezia).
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Gipi – Diario di fiume e altre storie
Coconino Press, Bologna 2009
Pagg. 128, € 17
ISBN 9788876181535
Gipi – Verticali
Coconino Press, Bologna 2009
Pagg. 272, € 9,90
ISBN 9788876181528
Info: la scheda dell’editore
[exibart]
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