Categorie: in fumo

in fumo_recensioni | Il passato è passato

di - 18 Giugno 2008
Sette storie brevi, sette stili d’impostazione grafica, sette tipi di narrazione, sette fotografie di sentimenti e d’amore. Nel suo nuovo lavoro, Rutu Modan sceglie il racconto breve per fissare attimi allucinanti e irreali, nonostante la loro quotidianità.
L’ouverture è affidata a La Fan, storia di un amore “artistico” non corrisposto, filtrato attraverso il tentativo di promozione di un musicista sconosciuto. Un tentativo che mischia imbarazzo, ammirazione e voglia di ritrovare ciò che manca nell’esistenza: un nuovo modo di amare qualcuno. E se il bisogno d’affetto e di rivedere un volto caro subissa l’anima delle persone, ecco la deviazione totale dell’individuo (Energie Bloccate), piccolo viaggio di analisi su come si possa riottenere, anche attraverso l’inganno e il raggiro, ciò che non c’è.
La scomparsa e la follia come perdita del lume della ragione a favore della replica di ciò che non si è avuto è invece il tema di King of the Lillies, ambientato in un ipotetico passato liberty, con tinte fiabesche ed estremamente ciniche nella scomposizione di un’ideale d’amore sia fisico che mentale.
Il passato è passato s’impone per la sua narrazione a metà tra un fotogramma di vita quotidiana e il rapporto d’affetto fra tre sorelle, Thelma, Sarah e Minnie. In particolare, gli scontri tra Thelma e Sarah sono il perno di una storia che non manca di sorprendere per la svolta repentina prodotta all’improvviso, vero e proprio contropiede nei confronti del lettore ed epifania sconvolgente. Ritorno a casa riprende il tema della perdita di un affetto e della speranza tramite il pensiero che non vi sia alcuna certezza sul concetto di “disperso” e che, prima o poi, la persona cara “ritorni a casa”. Una speranza che porta i protagonisti a sognare e a prodursi in una ricerca quantomeno surreale per avere la conferma che il loro amato sia ancora vivo.
C’è spazio anche per un noir fuori dalle righe con L’assassino delle mutande, sebbene lo spaccato investigativo sia usato unicamente come background per permettere la raffigurazione dell’affetto morboso e possessivo e del ricordo di una “bella” serata. La chiusura spetta a Jamilti, cronaca vera e cinica immagine del rapporto tra israeliani e palestinesi, piccola pennellata su quanto la morte e la violenza possano convivere nel quotidiano quasi senza influire sulle sensazioni e le emotività degli individui coinvolti.
Il crossover tra dramma, vita odierna e umorismo sottile fuoriesce con naturalezza dalla penna dell’autrice israeliana: la vera abilità di Rutu sta nel trasportare il lettore in uno spazio unico e renderlo immediatamente partecipe del corso degli eventi, tramite un processo narrativo molto intimo, quasi autobiografico.
Se nella sua prima opera, Unknown – Sconosciuto (2006), dimostrava una capacità eccezionale nella descrizione di pensieri universali attraverso una storia tragica e “normale”, avendo dalla sua i grandi spazi concessi dalla graphic novel, in questo lavoro, legato a una narrazione veloce e limitata a poche pagine, il focus si sposta sui piccoli attimi. Attimi che vengono dilatati e riempiti dall’estrema sensibilità e surrealtà dei personaggi che popolano questo mondo grafico.
Forte è poi la voglia di sperimentare nel tratto di ogni racconto: dotata di un tocco particolare che può spaziare dalla semplice illustrazione dal sapore favolistico per l’infanzia fino a un tratto più fumettistico che non disdegna contaminazioni visionarie e distorte, Modan realizza tavole profonde. Nell’immediatezza del disegno e nella definizione che, a volte, può apparire scarna, vi sono più e più letture e ogni cosa non è mai lasciata al caso. Tutto è un mosaico che piano si compone a favore di un epilogo amaro o dolce, indefinito o infinito. Unica certezza? Che ciò che è stato non può più tornare.

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Il blog di Rutu Modan

matteo benedetti

la rubrica in fumo è diretta da gianluca testa


Rutu Modan – Il passato è passato
Coconino Press, Bologna 2008
Pagg. 166, ill. col., € 17
ISBN 9788876180989
Info: la scheda dell’editore

[exibart]

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