Amanda Vähämäki, fumettista finlandese classe ‘81, ha firmato il primo libro di Canicola,
Campo di babà, uscito l’anno scorso, mentre arrivano ora due nuovi volumi.
Brodo di niente di
Andrea Bruno raccoglie la storia pubblicata a puntate su Canicola fin dal primo numero. Con il suo bianco e nero sporco e a tratti un po’ indecifrabile, Bruno racconta di una strana guerra civile, che si combatte contro un esercito di preti. Tra le rovine della città si muovono i partigiani di una guerra incomprensibile fatta di bombe nei teatri e rifugi nei boschi. L’album ricorda molto l’atmosfera di un altro bel libro a fumetti sul tema,
Appunti per una storia di guerra di
Gipi.
Anche lì tre ragazzi si muovevano sullo sfondo di una non meglio precisata guerra civile, fatta di scontri improvvisati tra milizie sconosciute, fughe, spostamenti da un paese all’altro per uccidere e rubare. Come Gipi, nemmeno Bruno spiega le ragioni di questa guerra, il perché è scoppiata, ma forse non è fondamentale saperlo. Forse non è necessario nemmeno sapere se quella dell’esercito di preti è solo una trovata o la più consapevole accusa verso un clero che, negli ultimi anni, sembra effettivamente aver dichiarato guerra al resto del genere umano.
La morte alle calcagna di
Marko Turunen, tradotto da Amanda Vähämäki, conferma l’idea che i fumettisti finlandesi sono persone piuttosto atipiche. Con le sue tavole in verde acido e marrone scandite in due vignette, Marko ci mostra piccoli istanti di vita quotidiana di Intruso e G-Grattugia, in cui realtà e sogno si mescolano tanto che da distinguere con difficoltà l’uno dall’altro. Nel complesso è un libro spaesante ma affascinante, in cui si respira l’aria ferma di un’estate canicolare che sembra prepararsi con lentezza alla telefonata che comunicherà a Intruso che J-Cat, un amico d’infanzia, è morto.