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28
maggio 2008
in fumo_vitamina f Diario di alienazione quotidiana
in fumo
Assenza quasi totale di contatti umani in un ambiente sterile e minimale. Tra paranoie ossessive e azioni bizzarre, un personaggio senza nome e senza orecchie si muove in quello che Ángel Martín ha chiamato Neuro Habitat...
di Davide Calì
Nei fumetti di Miguel Ángel Martín (León, 1960; vive a Madrid) si respira sempre un’aria rarefatta; non solo per l’estrema semplicità dei disegni, ma perché i suoi personaggi sembrano muoversi in un mondo asettico, in qualche modo inumano.
Questa sensazione si conferma nel suo ultimo lavoro, Neuro Habitat, il cui protagonista vive isolato in un appartamento dal quale non esce mai. I suoi unici contatti umani sono con il ragazzo che gli porta la pizza o, meglio, che gli lascia la pizza davanti alla porta, per prendersi i soldi da sotto lo zerbino, e con occasionali prostitute con le quali però non consuma sesso, ma semplicemente condivide la presenza nell’appartamento, nel quale altrimenti vive da solo con un gatto e un boa.
Pubblicato nella collana ParaCult, che ha già visto The Complete Brian the Brain dello stesso Martín, ma anche due bei volumi di Tank Girl di Hewlett e Milligan, Neuro Habitat è un bizzarro diario dall’auto-isolamento, i cui brevi capitoli raccontano poco, ma in questo rappresentano perfettamente la quotidianità del protagonista, al quale Miguel Ángel Martín non ha dato un nome, le cui giornate trascorrono davanti alla tv e ai videogiochi, in un esercizio di alienazione che s’interrompe solo per consumare pasti a base della suddetta pizza o di larve d’insetto.
Ma evidentemente ciò non basta per allontanarsi dagli esseri umani come vorrebbe: attratto dalle mutazioni e dalla chirurgia riduttiva, medita di farsi manipolare il viso per appiattirne i tratti, allungare gli occhi ed eliminare le orecchie. Per assumere, definitivamente, i connotati di un autentico alieno.
Questa sensazione si conferma nel suo ultimo lavoro, Neuro Habitat, il cui protagonista vive isolato in un appartamento dal quale non esce mai. I suoi unici contatti umani sono con il ragazzo che gli porta la pizza o, meglio, che gli lascia la pizza davanti alla porta, per prendersi i soldi da sotto lo zerbino, e con occasionali prostitute con le quali però non consuma sesso, ma semplicemente condivide la presenza nell’appartamento, nel quale altrimenti vive da solo con un gatto e un boa.
Pubblicato nella collana ParaCult, che ha già visto The Complete Brian the Brain dello stesso Martín, ma anche due bei volumi di Tank Girl di Hewlett e Milligan, Neuro Habitat è un bizzarro diario dall’auto-isolamento, i cui brevi capitoli raccontano poco, ma in questo rappresentano perfettamente la quotidianità del protagonista, al quale Miguel Ángel Martín non ha dato un nome, le cui giornate trascorrono davanti alla tv e ai videogiochi, in un esercizio di alienazione che s’interrompe solo per consumare pasti a base della suddetta pizza o di larve d’insetto.
Ma evidentemente ciò non basta per allontanarsi dagli esseri umani come vorrebbe: attratto dalle mutazioni e dalla chirurgia riduttiva, medita di farsi manipolare il viso per appiattirne i tratti, allungare gli occhi ed eliminare le orecchie. Per assumere, definitivamente, i connotati di un autentico alieno.
articoli correlati
Intervista con Miguel Ángel Martín
davide calì
la rubrica in fumo è diretta da gianluca testa
Miguel Ángel Martín – Neuro Habitat. Cronache dell’isolazionismo
Coniglio, Roma 2008
Pagg. 80, ill. b/n, € 11
ISBN 9788860631077
Info: la scheda dell’editore
[exibart]
sempre geniale Martin!