Dettagliato come un’enciclopedia, piacevole come un romanzo,
Irripetibili racconta la storia e le storie degli autori e delle riviste che hanno fatto e, soprattutto, cambiato il nostro fumetto a partire dagli anni ’60. Tra storia e curiosità ripercorriamo quindi gli anni in cui il fumetto passa dal formato popolare di Diabolik e Alan Ford a quello delle riviste contenitore come Linus, Il Mago, Totem, Alter Alter, Orient Express, Corto Maltese, Comic Art, l’Eternauta, fino alle più recenti Cyborg, Nova Express e Blue, che proponevano, in vesti e stili diversi, il fumetto d’autore.È affascinante seguire l’evoluzione delle pubblicazioni e del gusto, soprattutto per chi all’epoca quelle riviste le ha lette, ed è interessante anche scoprire i retroscena e le origini di alcune pubblicazioni. Luca Boschi racconta di riunioni di redazione improvvisate in osteria o al bar, di capitali raccolti con il prestito degli amici, ma anche di personaggi bizzarri come principi o imprenditori edili animati dalla passione per il fumetto, che rischiavano capitali per realizzare il sogno di fare l’editore perché, come diceva Florenzo Ivaldi (fondatore della rivista Sgt. Kirk e in qualche modo corresponsabile della nascita di
Corto Maltese di
Pratt): “
Amici miei si mangiano fortune al Casinò o con donne. Io vorrei tentare di pubblicare un giornale con le cose che piacciono a me e dirette a un pubblico di intenditori. Se andrà male, pazienza”.
Tra finanziamenti di Stato che escludono le riviste a fumetti considerate non educative e bollini GM (Garanzia Morale) che tutelano l’impressionabilità del pubblico bigotto, il fumetto italiano attraversa gli anni ’70 portando in edicola a ondate successive autori francesi e argentini, e poi una giovane generazione, quella di
Mattotti,
Pazienza e
Igort, che negli anni ’80 sperimentano e stupiscono, mentre la satira del Male, Zut! e Tango prospera sulla politica di Craxi e del Pentapartito.
Boschi ci conduce attraverso i decenni, fino alla fine degli anni ’80 che rappresenta, per il fumetto italiano, il vero passaggio del secolo. La crisi della carta ma forse anche la crisi di interesse per il fumetto spazza via le riviste e le edicole si rinnovano, scoprendo i manga e riscoprendo i supereroi americani (che erano spariti per oltre dieci anni), ma portando alla ribalta anche nuovi prodotti italiani come
Dylan Dog e
Nathan Never.
L’effetto che nel complesso fa questo
Irripetibili è dolce e doloroso, come quello che si ricava riscoprendo scatoloni di ricordi che pensavamo di aver perso in qualche trasloco. Sono stati davvero anni irripetibili quelli del nostro fumetto degli anni ’60-’90. Cosa sia successo dopo, o durante quegli anni, per condurci all’appiattimento di questi giorni, rimane un mistero.