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Autoprogettazione: istruzioni d’artista per fare un’opera a casa
#iorestoacasa
Avete presente quella frase che tutti abbiamo sentito almeno una volta nella vita? Quel «Potevo farlo anche io!» di chi non si spiega una tela squarciata che in asta supera i quindici milioni di dollari? Francesco Bonami ne ha scritto anche un libro. Ecco, adesso potete farlo davvero: potete seguire passo passo le indicazioni degli artisti e ricreare da soli un’opera d’arte. In un vortice di iniziative per combattere la monotonia di questi giorni, nasce AUTOPROGETTAZIONE – Istruzioni d’artista per realizzare un’opera d’arte a casa propria, a cura di Toni Merola, Nicola Pellegrini e Bianca Trevisan.
L’idea arriva dalla mostra “Proposta per un’autoprogettazione” (1974), in cui Enzo Mari, alla Galleria Milano, offriva disegni e indicazioni per realizzare mobili. Oltre quarantacinque anni dopo, una nutrita schiera di artisti mette in campo il proprio talento ed è pronta a svelarci il work in progress che si cela dietro un’opera d’arte. Più di settanta le firme che aderiscono al programma, tra cui Ugo La Pietra, Luca Vitone, Manuela Cirino, Daniela Comani, Alterazioni Video, Eugenio Giliberti, Paola Di Bello, Patrick Tuttofuoco, Eva Marisaldi con Enrico Sirotti, Lorenzo Scotto di Luzio, Adrian Paci, Cesare Pietroiusti.
Partecipare, tra l’altro, è semplicissimo. Tutte le fasi della realizzazione sono pubblicate sul sito autoprogettazione.com e sulla pagina Instagram @autoprogettazione, aggiornati quotidianamente con nuove idee, nuove ispirazioni da riprodurre e da personalizzare. Tutto ciò che dovete fare è restare collegati e ricordare che ci sarà sempre qualcosa da inventare per distrarci un po’. E se le idee scarseggiano – dopo un mese di quarantena, non temete, non siete soli – potete affidarvi a chi eccelle nella fantasia.
Che l’arte abbia un potere terapeutico, d’altronde, non è un mistero: Peggy Guggenheim amava osservare Mark Rothko quando stendeva i colori in un silenzio quasi religioso, creando campiture cariche di implicazioni spirituali. Barnett Newman, dal canto suo, sembrava imprimere sulle tele sentimenti profondi, cariche emotive che proiettava negli occhi e nel cuore dello spettatore. Se a tutto questo aggiungiamo la soddisfazione dell’essere noi stessi gli artefici della nostra opera, l’effetto è garantito. «L’autoprogettazione», recita così il sito ufficiale dell’iniziativa, «racchiude in sé una doppia possibilità: creare un’opera autonomamente e, attraverso l’arte, auto(ri)progettare la propria esistenza».
Ed eccoci dunque a scoprire l’ennesima potenzialità di quel fantomatico state a casa, quel mantra ossessivo che da oltre un mese scandisce le nostre giornate. Ma l’arte nasce nei momenti bui, e chissà che questo maledetto virus non ci porti a indagare il nostro talento nascosto. In quel caso, non dimenticate di condividere le vostre realizzazioni su Instagram con il tag @autoprogettazione e @galleria.milano e gli hashtag #autoprogettazione #galleriamilano #iorestoacasa #laculturanonsiferma. Buona creatività.
Per seguire tutte le altre iniziative di #iorestoacasa, potete dare un’occhiata qui.