In queste settimane di lockdown il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ha dato vita al progetto Centro Pecci Extra, articolato nei contenuti giornalieri della web tv e nella realizzazione di bandiere per gli spazi esterni del museo, che ha coinvolto vari artisti tra cui Marinella Senatore, Nico Vascellari, Marzia Migliora, Eva Marisaldi, Flavio Favelli, Marcello Maloberti, Elisabetta Benassi.
Il museo si prepara ora alla riapertura, il 18 maggio, con “The Missing Planet”, la mostra rimasta chiusa in questi mesi, a cui si aggiungono un’opera di Adrian Paci, una serie di attività per le famiglie e ingressi sempre gratuiti fino a fine luglio.
Cristiana Perrella, Direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, ci ha raccontato i progetti del Centro Pecci avviati durante il lockdown e come sarà il museo dei prossimi mesi.
«Il museo ha spazi grandi, nella quotidianità non credo cambierà molto, tranne ovviamente seguire le procedure di sicurezza indicate, come la misurazione della temperatura ai visitatori, la messa a disposizione di disinfettanti e la sanificazione degli ambienti.
Abbiamo pensato di dedicare alcune delle sale espositive alle attività di laboratorio in modo da poterle realizzare in piena sicurezza e con le distanze necessarie.
I musei riaprono prima delle scuole e credo sia importante essere in grado di offrire al maggior numero possibile di bambini e alle loro famiglie l’occasione di fare cose stimolanti, stare insieme e allo stesso tempo di sentirsi al sicuro.
Credo che i musei potrebbero essere quest’estate dei luoghi di rifugio, per questo, dalla riapertura fino a luglio, l’ingresso al Centro Pecci sarà gratuito».
«Riapriamo con la mostra “The Missing Planet”, dedicata all’arte post-sovietica dalla nostra collezione e da altre importanti raccolte internazionali, curata da Marco Scotini e Stefano Pezzato. Doveva chiudere il 4 maggio ma l’abbiamo prorogata per recuperare il periodo di chiusura.
Con la riapertura presentiamo inoltre un lavoro di Adrian Paci, Interregnum, un film di montaggio dedicato alle cerimonie d’addio ai dittatori dei paesi comunisti che dialoga con la mostra in corso.
Esporremo poi all’interno tutte le bandiere realizzate in questi mesi, che saranno oggetto di un laboratorio per i bambini e, infine, dovremmo inaugurare una nuova mostra fotografica, dedicata in particolare, ma non solo, al pubblico giovane. Per questo progetto, però, stiamo ancora cercando di capire come gestire la logistica.
Le mostre già annunciate del programma 2020 sono posticipate all’autunno e alcune a inizio 2021. Non è solo una questione di possibilità di realizzarle o meno, credo vada anche valutata l’opportunità di presentare ora progetti impegnativi dal punto di vista della produzione. L’attenzione per noi nei prossimi mesi va tutta ad approfondire il rapporto diretto con il nostro pubblico di prossimità, a migliorare l’accessibilità per tutti ai nostri programmi, a immaginarne di nuovi che rispondano alle nuove esigenze, continuando a utilizzare il digitale per dialogare con chi non può venire da noi».
«La web tv è nata con la riapertura del museo dopo il suo ampliamento a testimonianza dell’intenzione di configurare il Centro Pecci sempre più come un luogo di trasmissione di idee e di attivazione di dibattito al di là dei suoi confini fisici, territoriali. Negli ultimi due anni abbiamo lavorato molto a rafforzarla e professionalizzarla, avendo principalmente tre obiettivi: rendere accessibili i video del nostro archivio, che testimoniano la storia trentennale del museo, documentare la nostra attività attuale, in tutte le sue forme, e approfondirne i temi con interviste, backstage, ma anche con materiali girati fuori dal museo, ad esempio negli studi degli artisti.
Con la chiusura imposta dall’epidemia, la web tv ci è sembrata lo strumento ideale per continuare a rimanere attivi, avere una voce, dare ciò che abbiamo da offrire, anche se in forma diversa».
«Abbiamo intensificato la programmazione della nostra web tv mettendo online un nuovo contenuto al giorno, che da quel momento resta sempre disponibile nella nostra library.
Nel primo mese la nostra attività è stata essenzialmente di broadcasting, di condivisione di materiali girati in precedenza, che sono stati montati però appositamente, poi abbiamo iniziato a cercare una maggiore interazione con chi ci segue attraverso degli incontri in diretta con la possibilità per il pubblico di fare domande o con dei “tutorial”, dedicati ai bambini ma non solo, in cui artisti mostrano come realizzare piccole opere che poi ci possono essere inviate e che noi pubblichiamo sui social.
Dall’inizio, inoltre, abbiamo dedicato un giorno a settimana alle realtà indipendenti che operano nel campo dell’arte in Toscana, chiedendo loro di raccontarsi, usando i nostri canali per far conoscere il loro progetto. Abbiamo mantenuto internet, e dunque il nostro sito, come luogo principale della nostra attività che abbiamo poi rispecchiato, comunicato, ulteriormente trasmesso attraverso i social».
«Non volevamo rinunciare ad un’azione nel mondo reale, in qualche modo ci consolava l’idea di poter comunque dare un segno fisico di resistenza e di speranza. Perciò ogni settimana abbiamo chiesto a un artista di disegnare una bandiera che poi abbiamo issato davanti al museo chiuso. Gli artisti hanno tutti risposto con entusiasmo: Marinella Senatore, Nico Vascellari, Marzia Migliora, Eva Marisaldi, Flavio Favelli, Marcello Maloberti, Elisabetta Benassi…».
«È aumentato il numero di chi ci segue e sono aumentate le interazioni. Alcuni ci hanno scritto di essersi rivisti nei video vintage che abbiamo messo online, ad esempio quello in cui Bruno Munari, che ha progettato la didattica museale del Centro Pecci dalla sua apertura, spiega uno dei suoi laboratori ai bambini. Questo periodo di chiusura ci ha stimolato a una forte accelerazione nella produzione di contenuti nuovi e nella digitalizzazione di quelli ancora analogici. Con la riapertura vorremmo ripensare il nostro sito per valorizzare questi materiali e renderne più semplice l’accesso, visto che iniziano ad essere una risorsa notevole. La web tv, ovviamente, continuerà il suo lavoro e stiamo pensando di trasferirvi permanentemente almeno una parte del nostro public program. Le dirette funzionano e ci permettono di ampliare molto il pubblico che riusciamo a raggiungere».
«L’arte e la cultura sono uno strumento potente per rimanere uniti e superare insieme un momento così difficile e fuori dall’ordinario come quello attuale. In attesa quindi di poter riprendere il suo programma, il Centro Pecci presenta il palinsesto Centro Pecci Extra: la WebTv del Centro – che a partire dal 2016 ha portato il Pecci fuori dalle sue mura – viene oggi potenziata, offrendo l’occasione di entrare in contatto con le attività del Museo anche ora che non è possibile frequentarlo fisicamente», ha dichiaro il Centro Pecci nel corso di questo progetto.
«Dal 15 marzo, ogni giorno, il Centro Pecci pubblica sulla sua Webtv un nuovo contenuto: approfondimenti sulle mostre, video d’artista, materiali d’archivio montati per l’occasione, film passati in programmazione nel cinema del museo, contributi di scrittori, artisti, critici. A circa un mese dal lancio di Centro Pecci Extra, il palinsesto ora si arricchisce con nuove produzioni, ideate per trasferire online le attività del museo: laboratori educativi d’artista, studio visit con gli artisti delle mostre che verranno, presentazione dei nuovi cataloghi editi dal Centro Pecci con Nero, conversazioni con gli scrittori della rassegna Pecci Books, cercando di favorire l’interazione con il pubblico attraverso l’uso delle dirette.
Tutti i contenuti sono disponibili e possono essere consultati liberamente nell’archivio di Centro Pecci WebTv».
«Centro Pecci WebTv è una piattaforma digitale di approfondimento e ricerca che da quattro anni raccoglie molteplici contenuti video relativi a mostre, collezioni, talk, performance, concerti, materiali d’archivio e a tutte le attività artistiche curate dal Centro. Tra i format del nuovo palinsesto, Pecci Vintage rilegge i grandi momenti del passato, Pecci Contemporary le mostre del presente, la sezione Live presenta le arti performative a largo spettro. Poi ancora gli Shortcuts, i Talks, Dicono di noi, InToscana».
«Per scandire il tempo, in questo momento sospeso, e mandare un segnale anche tangibile e non solo digitale di vitalità, di resistenza e solidarietà Centro Pecci Extra vede sventolare ogni settimana una diversa bandiera d’artista all’esterno del museo: la prima è stata Shine di Marinella Senatore, artista che presto vedrete nella collettiva “Protext! Quando il tessuto si fa manifesto”, seguita da In Dark Times We Must Dream With Open Eyes di Nico Vascellari e − · − (Kilo) di Marzia Migliora, Eva Marisaldi e Flavio Favelli, sempre con bandiere d’artista appositamente ideate per il Centro Pecci».
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