Immaginare un nuovo pianeta, con la sua vegetazione e i suoi abitanti, distante anni luce dal nostro, da noi che stiamo provando a immaginarlo, nella nostra casa. Cose che solo la fervida immaginazione di un artista o di uno scrittore può fare. Oppure i bambini, che con la fantasia volano anche da fermi, anche in questi giorni che, tra tanti anni, ricorderanno e racconteranno. E a loro è dedicato Space Children Prix, contest di scrittura ideato da Hu-Be, al secolo Emanuele Sferruzza Moszkowicz, artista e tra i fondatori di Nomad Children Center, collettivo fondato lo scorso anno a Parigi e impegnato in progetto di arte contemporanea e pedagogia per l’infanzia. Nato per alleviare le giornate delle bambine e dei bambini di Reggio Emilia, città natale di Hu-Be, con il diffondersi dell’emergenza Covid-19 lo Space Children Prix è stato poi esteso ai bambini di tutto il mondo, di età compresa tra i 7 e i 12 anni.
«Raccontatemi di come immaginate un pianeta lontano dal nostro e le sue creature. Prendete esempio dal nostro e quello che conoscete. Il nostro ha un Sole ad esempio ed è grande e pazzescamente luminoso. E se fosse più piccolo? O a forma di spicchio? E se attorno al vostro pianeta ci fossero tre soli a forma di spicchio, cosa succederebbe? Gli animali nel vostro pianeta avrebbero tre nasi? O un solo naso e tre occhi? Oppure aiutatevi con un motore di ricerca al computer e prendete appunti fino a quando pensate di poter raccontare in massimo otto facciate (scritte bene, non come scrivono i dottori le ricette mediche eh), come potrebbe essere questo vostro pianeta pazzeschissimo», racconta Hu-Be.
Per partecipare, c’è tempo fino alle 23.59 del primo maggio 2020. Le storie vanno inviate alla mail hu-be@protonmail.ch. Per i testi scritti a mano, usare jpg sotto i 2 mb. Per tutte le informazioni, potete dare un’occhiata qui.
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