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L’emergenza Coronavirus ti blocca a casa e allora cosa fai? Si cucina! Perché il buon gusto di una pietanza può trasmettere allegria, magari senza esagerare con le calorie. Ma qualunque cuoco domestico sa che il vero piacere non risiede nel mangiare, bensì nel preparare. Per Hannes Egger, la cucina è il centro della rappresentazione e cucinare è una vera performance e con the Kitchen Performance or The Order of Things ci invita a esplorare tutti quei movimenti che compiamo mentre spostiamo pentole e mesciamo ingredienti, vere azioni performative. D’altra parte, se dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno, è proprio questa l’occasione giusta per soffermarsi a riflettere su alcuni gesti quotidiani, riscoprendone la meraviglia.
In cucina con Hannes Egger, partendo da Martha Rosler
Il punto di partenza di Kitchen Performance or The Order of Things è stata la performance Semiotic of the Kitchen eseguita da Martha Rosler del 1975, opera considerata uno dei manifesti dell’arte femminista, con la sua pungente ironia rivolta contro gli stereotipi imposti dalla società patriarcale. In questo caso, Hannes Egger dà inizio alla performance in modo analogo a quanto fatto dall’artista americana, entrando in cucina e indossando un grembiule, apron in inglese, e pronunciandone il nome.
L’artista altoatesino, inaspettatamente, prende dagli armadi ogni genere di cose. Il clou sta nel preparare e godersi una confortante tazza di caffè. Al termine della performance, però, nulla sarà come prima: tutte le cose troveranno infatti un nuovo ordine. E ognuno di noi può diventare protagonista di questa performance: basta riprodurre il file audio di sei minuti che Egger ha pubblicato sul suo sito, entrare in cucina e seguire le istruzioni.
Riorganizzare il mondo, a partire dalla propria cucina
Con questa performance, Hannes Egger invita a vivere un’esperienza fisica consapevole all’interno delle mura domestiche, precisamente nello spazio vitale della cucina, affrontando questa speciale situazione con ironia e consapevolezza, confrontandosi sull’ordine in cui si dispongono le cose che ci circondano e, quindi, sull’ordine che assume il mondo e noi con esso.
Con Kitchen Performance o The Order of Things, Egger si chiede in che misura le abitudini, le prospettive percepite e i criteri di ordinamento possono essere modificati e quanto devono essere adattate alle nuove circostanze. Il Coronavirus riscriverà veramente l’ordine del mondo? Possiamo ripensare e riprogettare la nostra esistenza superando questa crisi? Difficile dirlo ma, di certo, si può iniziare dalla propria cucina.
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