Oltre a visitare i musei più celebri di sempre grazie alla massiccia campagna di tour virtuali, potrete ammirare comodamente da casa anche tutta la street art del mondo: grazie a Google arts and culture è possibile, infatti, ammirare centinaia di immagini catturate per le strade, da Roma a Buenos Aires, dalla crew israeliana dei Broken Fingaz fino all’artista spagnolo Borondo. Le opere, che comprendono murales, stencil e stickers, si possono ammirare nel loro contesto originale: la strada (per la maggior parte dei casi).
Oltre alla digitalizzazione delle opere, si offre al visitatore virtuale la possibilità di percorrere mostre e ascoltare direttamente gli artisti nella sezione audio e video. Un ulteriore sezione, in costante aggiornamento, è invece dedicata ai festival di street art più significativi.
Tecniche e messaggi diversi di writer che lasciano il segno sui muri delle metropoli riqualificando borghi e periferie dimenticate. Nella collezione di street art italiana curata da INWARD, sono fruibili già dalla scorsa estate le prime mostre tematiche che tentano di suddividere le produzioni di street art per genere: astrattismo, illustrazione, geometrismo, realismo, figurativo e lettering. La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione delle prime 350 opere e di oltre 50 street artist italiani, tra cui Gio Pistone (Universo, 2017), Neve (Leucosia, 2017), Alberonero (Mañana 100 toni, 2016) e Corn79 (Blu Cerebrale, 2016).
A questi nomi si aggiungono poi anche quelli di Rosk&Loste, Peeta, Orticanoodles, Mattia Campo Dall’Orto, Matteo Brogi, Kerotoo, La Fille Bertha, Ironmould, Gue, Gola, G.loois, Giulio Vesprini, Luigi Loquarto (Gig), Geometric Bang, Rmogrl 8120 (Gabriele Romei), Flycat, Mr. Fijodor, Fabio Petani, Daniele Nitti, Camilla Falsini, Alessandra Carloni, Coquicolt Mafille, Davide Brioschi, Manu Invisible, Ale Senso, Dado, Ozmo, Alessio Bolognesi, Gomez, Andrea Tarli, Alessandro Suzzi, Joys, Koso, Mate, Vera Bugatti, Edf Crew, Fabio Della Ratta, Luispak, Noeyes, Teresa Sarno, Naf-Mk, Massimo Sirelli, Nabla&Zibe, Raro, Kiki Skipi, Zeus40, Xel, Iabo e Crisa.
Inoltre, con l’ausilio di Google Street View, si può passeggiare tra le opere del Parco dei Murales, programma di creatività urbana per il sociale ideato e prodotto da INWARD nella periferia est di Napoli, fino al museo all’aperto de La Pincoya, in Cile, dove l’arte veicola le lotte popolari storiche del posto.
«I graffiti sono stati utilizzati per dare inizio a rivoluzioni, fermare le guerre, e in generale sono la voce delle persone che non sono ascoltate», diceva Banksy. Google Arts and Culture ci dà la possibilità di sentire le voci della street art provenienti da tutto il mondo, nel loro contesto originale, anche se dal divano di casa.
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