27 marzo 2018

L’arte a portata di clic. Art Around è la piattaforma che racconta le gallerie italiane

 

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Vorreste avere tutte le mostre di videoarte, attualmente in esposizione in Italia, a portata di clic? Con Art Around, piattaforma online interamente dedicata alle gallerie italiane, si può. E a questo punto, perché non provare con altre categorie, per esempio marmo, fotografia, giovani sotto la lente o maestro da collezione, oppure, classicamente, procedere per città. Perché l’obiettivo del progetto realizzato da Cristiana Campanini, giornalista esperta d’arte e design, è proporre un soluzione che renda facilmente accessibile l’attività delle gallerie italiane e, per trovarla, ci sono tante strade.
Per esempio, criteri di ricerca dinamici, per artista, tecnica, materiali o ambito, da architettura a design. E poi una lista di gallerie geolocalizzata e corredata da un archivio curato e con brevi e precisi cenni storici, fotografie e una grafica ottimizzata per smartphone e tablet e molto pulita, come se fosse un’agenda compilata da una persona molto ordinata. Attualmente, il database è composto da un archivio di 2mila mostre, con uno storico che risale fino a tre anni fa, esposte in circa 360 gallerie di tutta Italia, il cui range va dal white cube all’archeologia industriale, diffuse tra 50 città, da Arezzo – che però è ancora vuota, quindi la prima città è Bari – a Zuoz, che in effetti è un comune svizzero del Canton Grigioni, passando per Venezia, Milano, Torino, Roma, Napoli, Firenze, San Gimignano, Palermo. E per ciascuna sede o appuntamento, la piattaforma suggerisce anche ciò che accade nelle vicinanze, nel raggio di un chilometro e mezzo, in altre gallerie. Per non perdersi nulla, c’è anche Ultima occasione, la sezione dedicata alle mostre in chiusura.
«Credo nel valore degli archivi e credo che l’universo delle gallerie italiane delinei un museo diffuso che attende di essere valorizzato. Ogni mese da oltre 10 anni raccolgo i materiali digitali di tutte le mostre in galleria per le mie ricerche giornalistiche, un materiale che ogni mese veniva cestinato dopo una spunta di una decina di eventi. Tre anni fa ho deciso che avrei dovuto trovare il modo per non disperdere la memoria di quelle ricerche, introvabili se non frammentate per città. E per valorizzarle ho capito presto che sarebbe stato necessario sistematizzarle e condividerle, rendendole disponibili in un grande archivio delle gallerie italiane», ha spiegato Campanini.

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