Categorie: #iorestoacasa

Palazzo Grassi – Punta della Dogana: il nuovo progetto online

di - 9 Aprile 2020

Ieri, 8 aprile, Palazzo Grassi – Punta della Dogana ha dato il via a un nuovo ciclo di Laboratori per tutti in cui «ospiti d’eccezione attivi nei diversi ambiti della creatività contemporanea, dal design alla scrittura proporranno della attività».

Si parte con il percorso ideato da Olimpia Zagnoli, dall’8 al 13 aprile, e nelle prossime settimane seguiranno i laboratori creati del team di studio saòr, della scrittrice Ryoko Sekiguchi, del designer Giulio Iacchetti e presto saranno annunciati gli ospiti successivi.

Laboratori per tutti. Come funziona?

Non si tratta di video con passaggi da seguire, ma di input, soprattutto visivi, proposti dagli ospiti invitati che mirano a generare azioni e nuovi approcci: «con cadenze temporali diverse a seconda del progetto, il pubblico sarà invitato a partecipare alle attività, seguendo semplici indicazioni, volte a stimolare punti di vista inediti sulla propria quotidianità.
Di workshop in workshop, il pubblico sarà accompagnato nella scoperta del proprio immaginario, con l’obiettivo di esplorare più in profondità il rapporto tra osservazione, creazione e condivisione», ha spiegato l’istituzione.

Tutte le proposte saranno ideate dagli ospiti, svelate e rese disponibili sul sito e sui canali Instagram e Facebook di Palazzo Grassi – Punta della Dogana con l’hashtag #palazzograssiatyours, e si collocano, pur con modalità di fruizione completamente nuove, nella tradizione dei Laboratori per tutti che si tengono al Teatrino di Palazzo Grassi.

Per capire come funziona non vi resta che accedere al sito, in questa sezione, o ai social e conoscere la prima attività: è il laboratorio Libro viola incontra bottiglia verde, in cui l’illustratrice Olimpia Zagnoli ogni giorno propone una nuova immagine attraverso cui «invita a riflettere su come un incontro causale tra due o più oggetti domestici possa suggerire una combinazione cromatica insolita».

I progetti delle settimane precedenti: protagonisti adolescenti e opere

Il 3 aprile si è chiusa la prima serie di progetti con cui Palazzo Grassi – Punta della Dogana aveva reagito fin da subito al lock down, raccontando ogni giorno sui suoi account social, fino al 3 aprile scorso, «un artista della Pinault Collection attraverso immagini, video e testi redatti e realizzati dai ragazzi che hanno partecipato negli anni a PalazzoGrassiTeens».
Paralello a ciò era stata creata una “call to action” in cui «i ragazzi invitavano i loro coetanei a rendere i propri gesti ordinari e quotidiani in straordinari cogliendo lo spirito e la capacità dell’arte di rendere straordinario, l’ordinario.
L’invito si sviluppava a partire dalla rifllessione sul concetto di quotidianità che i ragazzi hanno condotto insieme allo staff di Palazzo Grassi sull’opera del fotografo tedesco Kurt Kranz Munderreihen (1930-19031), pubblicata nella content library online teens.palazzograssi.it».

Nell’intervista qui sotto Clementina Rizzi e Alexis Sornin ci hanno spiegato tutte queste iniziative e alla fine della pagina potete trovare la descrizione dei laboratori delle prossime settimane.

Laboratori di Olimpia Zagnoli @ Palazzo Grassi

Con Clementina Rizzi, responsabile comunicazione e PR, e Alexis Sornin, responsabile servizi educativi ed editoriali, abbiamo approfondito i progetti di Palazzo Grassi – Punta della Dogana per queste settimane di lock down.

In questo difficile momento di chiusura al pubblico dovuta all’emergenza sanitaria Palazzo Grassi – Punta della Dogana ha deciso di non chiudersi su se stesso, ma di continuare a lavorare sul concetto di comunità, che già era al centro delle sue attività rivolte al pubblico. Verso quale comunità è proiettato Palazzo Grassi – Punta della Dogana in questo particolare periodo e come questo si pone in relazione con la sua mission?

«Palazzo Grassi – Punta della Dogana ha sviluppato negli anni una politica volta all’apertura e al coinvolgimento di un pubblico sempre più ampio e sempre più eterogeneo, a partire dalle proposte espositive, dalle politiche di gratuità e di accessibilità, agli eventi al Teatrino, diversificati nell’offerta e gratuiti nell’accesso, fino allo sviluppo di contenuti digitali volti all’interazione e al dialogo diretto tra istituzione, artisti e pubblico.

Intercettare l’attualità, aprirsi all’ascolto del proprio pubblico e offrire un’interpretazione e una chiave di lettura alternativa attraverso l’arte e la cultura contemporanea, questo è lo spirito che anima i diversi progetti che Palazzo Grassi – Punta della Dogana realizza e propone».

Palazzo Grassi @Palazzo Grassi, ph Matteo De Fina

Sul vostro sito e sui vostri account Instagram e Facebook proporrete una serie di attività contrassegnate con #palazzograssiatyours e #openlab con suggerimenti di attività per famiglie e singole persone realizzati da ospiti che sono già stati protagonisti del Teatrino di Palazzo Grassi. Non si tratterà di video con workshop da seguire, ma di stimoli ad attività creative che aiutano a rileggere l’ambiente domestico e la quotidianità. Potete raccontarci da dove deriva questa scelta, quali sono i suoi obiettivi e da chi saranno ideate le attività?

«In realtà per i primi laboratori siamo partiti da protagonisti che erano già coinvolti nel programma di attività Laboratori per tutti in programma la Teatrino di Palazzo Grassi in questo periodo, ma molti altri sono stati chiamati per questo progetto specifico. Dunque Olimpia Zagnoli, studio saòr, Ryoko Sekiguchi, Giulio Iacchetti sono i primi di una serie che vorremmo continuare con nuove voci attive da diverse discipline.

Una volta che abbiamo appreso che l’emergenza Coronavirus avrebbe determinato la chiusura delle nostre attività non solo espositive, ma anche di eventi e progetti educativi, per lungo tempo, dando avvio a un periodo di difficoltà per l’Italia e poi per il mondo, ci siamo concentrati sulla volontà di restituire al pubblico un approccio alla riflessione che portasse con sé uno spirito poetico di cambio di prospettiva rispetto al momento che stiamo vivendo tutti.

Abbiamo dunque chiesto ai nostri interlocutori di immaginare con noi come questa “riflessione poetica” potesse esprimersi attraverso un’attività che il nostro pubblico digitale potesse realizzare in qualunque momento della giornata, senza la “dittatura” di un orario o di un tutorial da seguire immaginando un tempo dilatato e una libertà di fruizione il più possibile estesa in un momento che impone tante ristrettezze. Volevamo essere leggeri anche nella fruizione, senza imporre tempi e mezzi rispondendo a un bisogno di libertà che oggi più che mai sentiamo mancare.

Inoltre abbiamo volutamente realizzato un progetto che potesse avere la sua estensione anche dopo questo periodo, per gettare un seme di speranza e di opportunità. In fondo Palazzo Grassi produce abitualmente contenuti digitali speciali dedicati alle mostre o alla sua attività, ma non solo».

Un altro filone delle attività proposte da Palazzo Grassi – Punta della Dogana è collegato alle attività di Palazzo Grassi Teens, che portate avanti da diversi anni. Che progetto è, in generale, e che particolarità assume nel frangente attuale?

«Il progetto Palazzo Grassi Teens – attivo dal 2015 – ci sembrava il messaggio migliore che potessimo dare all’inizio di questa terribile pandemia, soprattutto in Italia, quando gli adolescenti sembravano in alcuni casi rispondere con fatica all’invito di restare a casa. Abbiamo voluto restituire loro la voce per trasmettere l’invito #iorestoacasa da destinare proprio ai loro coetanei, esattamente come Palazzo Grassi Teens fa con l’arte contemporanea, secondo il principio Peer-to-peer per cui i ragazzi durante gli anni hanno realizzato insieme allo staff di Palazzo Grassi un’enciclopedia dell’arte contemporanea composta dalle voci di artisti della Pinault Collection, attraverso un sito web, video su YouTube e visite guidate realizzate per i coetanei».

Punta della Dogana @Palazzo Grassi, Ph Thomas Mayer

I prossimi Laboratori per tutti online e i loro autori

• Dall’8 al 13 aprile: Libro viola incontra bottiglia verde
Con Olimpia Zagnoli, illustratrice

«Come un incontro causale tra due o più oggetti domestici possa suggerire una combinazione cromatica insolita.

Olimpia Zagnoli nasce a Reggio Emilia. Dopo anni di scarabocchi diventa illustratrice e comincia a collaborare con The New York Times, The New Yorker, La Repubblica, Prada, Taschen e tanti altri. Il suo stile è caratterizzato da forme morbide e colori camaleontici. Vive a Milano in una casa con pavimenti caleidoscopici».

• Equilibri astratti
Con studio saòr, architettura illustrata

«Osservare le attività quotidiane e creare mappe e diagrammi dello spazio che ci circonda.

Studio saòr è uno studio creativo, fondato a Venezia nel 2014. Ci piace definire quello che facciamo come “architettura illustrata”: il punto di partenza è l’analisi della città, da cui estrapoliamo temi per creare le nostre serie».

• Perché si mangia?
Con Ryoko Sekiguchi, scrittrice

«Perché riflettere sul cibo è pensare al mondo.

Ryoko Sekiguchi è una scrittrice di espressione francese e giapponese. Lavora sul tema del gusto, delle percezioni».

• Timidi piccoli e fragili percorsi espositivi domestici
Con Giulio Iacchetti, designer

«Progettare piccoli (e timidi nonchè fragili) percorsi espositivi in casa, da allestire e disallestire, a basso impatto ecologico, ma ad alto coefficiente di pensiero laterale.

Giulio Iacchetti disegna oggetti, lo fa da quando era bambino, ma dal 1992 è diventata la sua professione. Si diverte a disegnare, sperimentare, curare mostre, conoscere, scrivere e realizzare con le sue mani piccoli oggetti e maquettes, soprattutto in legno».

Teatrino di Palazzo Grassi @ Palazzo Grassi, ph ORCH orsenigo_chemollo

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Tag: Giulio Iacchetti Kurt Kranz Olimpia Zagnoli palazzo grassi Palazzo Grassi - Punta della Dogana Palazzo Grassi Teens Pinault Collection Punta della Dogna Ryoko Sekiguchi studio saòr venezia

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