Emergenza Covid-19 ma la cultura non si ferma nemmeno a Firenze, con una nuova iniziativa targata Gallerie degli Uffizi: da oggi, il museo mette a disposizione degli appassionati d’arte il suo magazine Imagines, giunto al terzo numero. La pubblicazione può essere scaricata gratuitamente in formato PDF, insieme alle altre due, uscite rispettivamente nel 2017 e nel 2018, a questo link.
Imagines, disponibile anche in versione inglese, presenta servizi e contributi dedicati a
temi artistici e museali di notevole spessore culturale e scientifico. L’ultimo numero, appena caricato, contiene un saggio dedicato a un recente acquisto degli Uffizi, un’opera il cui ingresso in museo fu salutato, mesi addietro, dalla visita del “gladiatore” Russell
Crowe: l’urna cineraria romana di Titus Aelius Proculus. L’opera, che sul fronte contiene un’epigrafe, prosegue una tradizione collezionistica che era stata fondamentale per i granduchi Medici e Lorena e che riprende ora, dopo un’interruzione di quasi due secoli.
L’archeologa Novella Lapini spiega l’iscrizione funeraria che permette di datare la vita del defunto, Aelius Proculus, liberto del’imperatore Adriano, alla prima metà del II secolo d.C., e di indagare sul suo ruolo nella familia Caesaris, in qualità di addetto di basso rango nell’ “ufficio del cerimoniale” che regolava l’ammissione delle persone alla presenza dell’Imperatore.
Interessante è anche lo studio dedicato dalla ex direttrice degli Uffizi, Annamaria Petrioli Tofani, alla grande donazione di disegni effettuata nel 1699 dal bibliotecario granducale Apollonio Bassetti: probabilmente, per il Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria, l’apporto più cospicuo di opere precedente alle acquisizioni di epoca lorenese, oltre che un tassello importante della storia del collezionismo di grafica nella Firenze tardo barocca. Da segnalare anche il saggio di Valeska von Rosen, professoressa di Storia dell’Arte all’Università di Düsseldorf, dedicato alla storia della collezione di autoritratti raccolti a partire da Leopoldo de’ Medici nel Seicento. La pubblicazione di questa ricerca su Imagines – si legge nella nota diramata dagli Uffizi – è quanto mai attuale in vista dell’apertura, in programma nei prossimi mesi, delle sale al primo piano della Galleria delle Statue e delle Pitture, destinate ad accogliere proprio il nucleo principale di questo tipo di opere. Sempre in tema autoritratti, si colloca anche lo studio specifico della storica dell’arte Fabiana Cazzola Senkpiel, incentrato sulla tecnica di realizzazione dell’ “autoritratto poietico” che il pittore fiorentino Alessandro Allori dipinse nel 1555.
«Questo terzo numero della nostra rivista mostra che la cultura e la ricerca non si fermano, anche in un momento particolarmente drammatico della storia del paese – ha spiegato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt – e che i musei devono farsi promotori di studi scientifici, considerando che essi sono per giunta veri e propri laboratori privilegiati: l’arte qui non rimane materia astratta, ma la si tocca con mano (metaforicamente), la si esamina, la si mette a disposizione degli appassionati e degli studiosi».
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