27 ottobre 2018

A caccia di inquinamento con Iena Cruz

 
Go green! Quando la creatività fa rima con sostenibilità! A Roma il muro ecologico più grande di Europa: si tratta di “Hunting Pollution” firmato dall’artista Iena Cruz

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Un elegante e statuario airone si innalza sopra un barile di petrolio, o come meglio lo definivano nel medioevo aqua infernalis, emblema della società dei consumi, diventando parte integrante dell’habitat circostante. Lacrime di pioggia ed olio cadono giù dal cielo mentre di lato violenti tentacoli – come a simboleggiare una macchia di petrolio in espansione – danzano in maniera energica arrivando verso il mare e i suoi abitanti minacciando l’ecosistema. 
Questo è il racconto ambientale dal sapore dark, dipinto da Iena Cruz, mural artist di Milano che vive e lavora a New York da 8 anni. Il muro, che sembra una tela gigante posta sotto il cielo romano di Ostiense, si inserisce in un contesto urbano di street art già noto da tempo, ed è infatti speculare all’ex deposito ferroviario dove c’è il pezzo di Blu.
Si chiama Hunting Pollution, il progetto site specific di oltre 1000 mq, a oggi il muro ecosostenibile più grande di Europa prodotto da Yourban2030. La no-profit è nata dalla mente lungimirante della proprietaria dell’edificio Veronica De Angelis, giovane imprenditrice romana la cui famiglia da generazioni lavora nell’ambito dei costruttori romani. “Come dice un antico proverbio nativo americano: non ereditiamo la terra dai nostri avi; la prendiamo in prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgliela. Vogliamo dare un contributo all’ambiente e la sfida è di cambiare rotta, spronare le nuove generazioni al bello e al sano. Dobbiamo avere cura di noi stessi e del territorio dove viviamo.” spiega De Angelis.
Per questo lavoro sono state utilizzate pitture eco sostenibili prodotte da Airlite che hanno la capacità di “mangiare lo smog”, ovvero assorbire l’inquinamento e mantenendo intatta la qualità dell’aria. Infatti “Mentre l’airone inconsapevolmente cattura una preda contaminata, la vernice che compone l’opera consapevolmente cattura l’inquinamento”  dice Iena Cruz.
Yourban2030 punta a “utilizzare il linguaggio artistico per lanciare messaggi sui temi caldi dell’ambiente e del rapporto uomo-natura con lo sguardo proiettato all’Agenda Globale 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promossa dalle Nazioni Unite”. 
Artista che ha fatto della poliedricità la sua formula vincente, Iena Cruz oltre che essere mural artist, è set designer, scultore e pittore. Ancora un volta la sua opera diventa manifesto di un disappunto sulle azioni degli esseri umani che si ripercuotono sulla natura e il regno animale. Una avanguardia stilistica e creativa che negli ultimi anni di produzione lo ha visto focalizzarsi sul global warming, le specie animali a rischio di estinzione e l’inquinamento.
Nonostante abbia realizzato muri e installazioni di largo formato in tutto il mondo, questo è il primo grande progetto paradossalmente fatto in Italia “Per me è stato interessante lavorare a Roma, sono stato circondato da persone creative in un quartiere come Ostiense il cui fermento artistico mi ha riportato all’energia di Brooklyn. Conoscere una mentalità aperta come quella di Veronica ha fatto si che questo progetto si realizzasse con naturalezza e professionalità”. racconta l’artista.
Questo discorso d’altronde riporta a una cicatrice profonda e ancora lacerata su cui vale la pena chiedersi perchè gli artisti italiani siano ben più noti per i loro progetti creativi nel mondo e non nel loro paese d’origine, “la nostra bella Italia”.
Hunting Pollution rispecchia il concetto di go green che in poche parole invita a diventare più consapevoli dei problemi che affliggono il nostro ambiente, e armarsi degli strumenti necessari per sostenere la vita sul nostro pianeta.
Il muro è stato dipinto in tre settimane, attraverso un lungo e minuzioso lavoro dove gli unici strumenti utilizzati sono stati i pennelli e nessuna bomboletta spray. Il longilineo e dettagliato airone – non a caso una specie in estinzione – che domina nella parte centrale del muro sta cacciando una preda, un pesce anch’esso contaminato. A spiccare in cima uno dei leitmotiv dell’artista: un mandala rivisitato, eredità della cultura messicana a cui si rifà Iena Cruz, simbolo di una totalità universale e meditativa. 
E proprio a pochi mesi dall’allarmante report sul clima rilasciato dalle Nazioni Unite e dalla recente approvazione sul bando della plastica monouso a tutela dell’oceano, che Hunting Pollution diventa ossimoro di un lavoro dalla bellezza degradata che fa sorridere ma lascia l’amaro in bocca.
E allora strappiamo il velo di Maya, ciò che si nasconde dietro la realtà delle cose, solo in questo modo potremo avere coscienza di quello che sta accadendo al pianeta terra e usare l’arte, la parola, la nostra voce per poter agire e manifestare il nostro pensiero. 
Hunting pollution si conferma essere una dimensione privilegiata di dialogo con il territorio nel rapporto individuo/spazio ormai scandito dall’inquietante ticchettio del tempo portando un nuova consapevolezza alla portata di chiunque passeggi per Ostiense. Un polmone verde situato proprio in una delle vie più trafficate di Roma, una ventata di aria fresca capace di trasmettere forse una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione. Ed è quello che sicuramente Yourban 2030 e Iena Cruz stanno facendo. (Mila Tenaglia)
Foto di Luca Perazzolo

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