Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Daniel Buren, Liam Gillick, Jim Lambie? No, nessuno di loro. E non c’entrano neanche i Beatles con il celebre attraversamento di Abbey Road per la cover di un loro album, immagine che David Cameron ha imitato cercando di convincere i cittadini britannici a votare remain piuttosto che leave nel recente voto che ha portato alla Brexit.
Non sono opera loro le classiche strisce pedonali trasformate in attraversamenti creativi che si stanno diffondendo in ogni angolo dl globo. Ogni tanto qualche artista è intervenuto, è successo con Roadsworth, specializzato proprio in azioni sul manto stradale che con il suo tratto diventano enormi tele a cielo aperto, o con Linda Powers. Ma per lo più si tratta di iniziative anonime, spontanee, di qualcun che un certo giorno non ne può più delle solite strisce pedonali e decide che d’ora in poi proprio quelle solite, noiose strisce pedonali diventano delle opere.
E camminare in città è più bello.