08 giugno 2015

Cartoline dal colonialismo

 

di

Di lui, Tshibumba Kanda-Matulu, l’artista congolese autodidatta e autore di queste opere non si hanno più notizie da più di vent’anni. Ma nel suo Paese, la Repubblica Popolare del Congo un tempo Zaire, è tuttora molto noto. Negli anni Settanta, il periodo più fertile della sua produzione, ha raccontato la crudele dominazione colonialista belga, durata più di un secolo dal 1885 al 1959, sull’allora Zaire, fondando una vera e propria scuola di pittura popolare che ha avuto una vasta eco su tutta l’arte Africana. 
La tecnica è elementare: tratti ben visibili, colori accesi, scritte e personaggi riconoscibili, come il dittatore Mobutu e l’eroe dell’indipendenza nazionale, proclamata il 30 giugno del 1960, Patrice Lubumba. L’arte militante di Kanda-Matulu, che dopo l’indipendenza si incentrata sulle proteste degli studenti, ha dato anche un notevole impulso alla Street Art, oggi largamente praticata nel Continente africano. Ed è riuscita a scavalcare i confini nazionali, ricevendo il sostegno di alcuni intellettuali, primo fra tutti l’antropologo tedesco Jahnees Fabian.
Fino al 30 giugno le sue opere sono visibili nella mostra “53 Echoes of Zaire” presso l’ Africa Centre di Londra. 

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