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Molti di voi ricorderanno Dennis Hopper per la sua carriera cinematografica, al fianco di James Dean in Gioventù Bruciata, in Apocalypse Now di Coppola o in Blue Velvet di Lynch e al suo primo esordio come regista nel 1966 con l’indimenticabile Easy Rider. Attore, sceneggiatore, regista, ma non solo: pochi sanno infatti che nel corso della sua vita Hopper ha sempre coltivato la passione per la fotografia. Lo dimostrano i 400 scatti che sono stati ritrovati recentemente nel garage della sua casa di Los Angeles, rimasti chiusi in degli scatoloni dopo la sua morte, avvenuta nel 2010, e che ora andranno in mostra alla Kohn Gallery di Los Angeles. Protagonisti dei suoi lavori furono grandi nomi del mondo dell’arte, come Robert Rauschenberg, Ed Ruscha e Andy Warhol, icone di Hollywood, attori e musicisti. In occasione di “Dennis Hopper: The Lost Album” oltre ai ritratti saranno esposti anche scatti che documentano la storia americana degli anni ’60, gli sconvolgimenti sociali e politici, le marce per i diritti civili guidate da Martin Luther King, e una serie di lavori che approfondiscono le origini delle subculture americane, dalle bande di biker al movimento hippy. (NG)