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Ci sono mondi che non sembrano appartenerci, ma immagine dopo immagine siamo trascinati al loro interno, in un crescendo emotivo che ci travolge, nell’alternarsi di stupore, attrazione, dolore, piacere della bellezza. Nelle 143 fotografie della mostra senese “Beyond the Lens”, scelte dal concorso Siena International Photo Awards tra 48mila scatti giunti da ogni parte del pianeta, la nostra contemporaneità ci chiama e ci ricorda in modo inevitabile che siamo parte di un’epoca multiforme, dove sublime e orrore convivono non lontano, ma spesso tenuti fuori dalla nostra memoria.
Nelle dieci sezioni in cui è organizzata la mostra – undici con quella notevole dei giovani under 20 – quarantotto fotografi, alcuni molto affermati, di trentasette paesi, raccontano con grande impatto il carattere ineguagliabile della natura e della forza dell’uomo, in ambienti deturpati o magnifici, che richiamano l’attenzione dello spettatore con straordinaria energia.
Le aree urbane, i deserti, gli animali, i corpi umani, i luoghi estremi, le situazioni comuni, le atrocità delle guerre e le tragedie umanitarie, e all’opposto la ricerca della gioia sono i temi ritratti, ma mai cristallizzati, nelle fotografie esposte che propongono un viaggio inusuale attraverso emozioni forti e inevitabili.
L’immagine capovolta del saltatore riflesso nella foto del basco Pedro Luis Ajuriaguerra Saiz, la sincronia dei nuotatori di triathlon di Klaus Lenzen, le dacie russe di Fyodor Savintsen, l’esodo dei Rohingya raccontato dal bengalese KM Asad, lo sforzo disperato dell’uomo iracheno emaciato che porta il figlio ferito tra le macerie di Mosul, ritratti dal newyorkese Zach Lowry, le avventure spaziali di Paolo Nespoli a sessant’anni, raccontate tra Europa, America e Russia da Alessandro Barteletti, lo straniamento della ricerca estetica tra i dandy di Kinshasa e Brazzaville di Tariq Zaidi, la sconosciuta e reietta Ungheria di Simon Moricz-sabjan che sopravvive nel fango reale e simbolico delle privazioni, la sconvolgente sequenza della strada tra le rovine di Aleppo, di Christian Werner, sono alcune delle tappe di un percorso che restituisce il delirante mescolamento tra meraviglia e dolore, tipici del nostro tempo.
Sempre promosse dal Siena International Photo Awards, in contemporanea a “Beyond the Lens”, il Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna (complesso della basilica di San Domenico, piazza Madre Teresa di Calcutta, 2) ospita “Sky’s the Limit”, la prima collettiva realizzata in Italia sulla fotografia aerea, mentre nel pieno centro storico della città, le Logge del Papa accolgono altre foto di Tarik Zaidi, scattate in Brasile, parte del progetto Capturing the Human Spirit.
Utile, accanto a ogni foto, il QR code che offre approfondimenti sul contesto.
“Beyond the Lens” (Siena, Ex distilleria “Lo Stellino”, via Fiorentina, 95) e le altre due mostre rimarranno aperte fino al 2 dicembre 2018. (Anna Gorini)
Ingressi : venerdì, 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-19. Biglietto, 7 Euro; ridotto per le scuole, 3 Euro; gratuito per ragazzi fino a 14 anni accompagnati dai genitori.
www.artphototravel.it