05 dicembre 2015

Il conto alla rovescia di Eliasson

 

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I negoziati del summit sul clima di Parigi finiscono l’11 dicembre? Bene, fino a quella data c’è Olafur Eliasson che ricorda ai partecipanti e a tutto il mondo che si tratta di una cosa molto seria. E lo fa a modo suo: spettacolare ma usando un elemento molto semplice (si fa per dire, il trasporto non è stato una sciocchezza) e per riuscire nell’operazione l’artista si è avvalso della consulenza del geologo danese Minik Rosing. Grandi blocchi di ghiaccio, provenienti dal fiordo Nuuk in Groelandia e piazzati in cerchio sulla Piazza del Pantheon. Che dovrebbero sciogliersi, durare insomma, fino all’11 dicembre. 
Una specie di orologio della coscienza collettiva, “un giorno del giudizio”, come ha detto qualcuno. Soprattutto un simbolico conto alla rovescia dello scioglimento dei ghiacciai che potrebbe avere conseguenze disastrose per il nostro pianeta. «Spero che questa opera possa colmare il gap esistente tra i dati che ci vengono forniti, le ricerche degli scienziati, quello che fanno i politici e i capi di Stato e ciò che vive la gente normale», ha detto Eliasson. 
Vai Olafur, siamo con te!

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