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Ha una storia lunga e tumultuosa, Jamal Penjweny. Era pastore e ora è un artista riconosciuto, tanto da aver rappresentato il suo Paese, l’Iraq, nel 2013 alla Biennale di Venezia. È pubblicato e collezionato, ma vive a Sulaymaniyah, al confine tra Iraq e Iran, dove lavora duro per consolidare la Juniper Art House, una galleria che spera diventi un giorno la casa per un programma di residenza.
Nel frattempo Jamal Penjweny sta lavorando al suo Pink dream. Foto in bianco e nero che spesso raccontano drammi di questo Paese: guerre, familiari morti, ferite del corpo, che lui ritocca aggiungendovi fiori anziché proiettili, familiari vivi, organi intatti. «Quando penso a un colore che rappresenta la pace e la felicità, ne vedo solo uno. Ed è rosa». Auguri Jamal, per tutto!