24 ottobre 2015

Klimt dal vero e socialmente impegnato

 

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L’arte può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su problemi sociali? Sì, e anche con grande efficacia. Guardate che cosa si è inventato il fotografo viennese Inge Prader. Ha rifatto alcune tra le più celebri opere di Gustav Klimt: Il bacio, Il Fregio Beethoven, Morte e Vita, Danae con modelli in carne e ossa. Il risultato di questi tableaux vivants è sorprendente. Sono affascinanti, tanto quanto i grandi quadri di Klimt. 
Perché l’ha fatto? Per portare l’attenzione sull’Aids, tema del quale ormai si parla poco, dopo che alcuni farmaci molto sofisticati consentono a chi ha contratto il virus del Hiv di vivere decentemente. Ma non di guarire. Una ripresa d’attenzione sull’AIDS è invece l’obiettivo di Life Ball, evento annuale che si propone di raccogliere fondi per la ricerca sul virus, al quale il fotografo ha aderito.
E Klimt e tutto il movimento delle Secessione viennese, secondo Gery Kesler di Life Ball e secondo Prader, esprimevano la volontà di rompere le convenzioni spingendo l’individuo verso una maggiore autocoscienza. 

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