19 marzo 2015

La giustizia secondo Botto e Bruno

 

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Di questi tempi in cui la giustizia per lo più (e per fortuna) fa il suo lavoro, ma che ogni tanto lascia perplessi (voliamo bassi) per alcune sentenze, è bello vedere un luogo deputato ad essa reinventato dagli artisti. 
Questa è l’opera permanente, realizzata dal duo torinese Botto e Bruno, che il 27 marzo sarà ufficialmente inaugurata presso la nuova Cittadella della Giustizia di Venezia. È una fotografia lunga circa 24 metri per 2 e mezzo d’altezza. Un landscape ottenuto mettendo insieme immagini di edifici diversi, anche lontani tra loro, mediante il collage. E qui e là, e alla fine molto presente, spunta la natura: cespugli, arbusti, radici. Che gli artisti vedono come un gesto di ribellione, un momento vitale, rispetto alle violenze inflitte sul paesaggio. 
Quasi una metafora per un Paese che si autoinfligge violenze che molto hanno a che fare con la giustizia e l’ingiustizia e verso le quali, magari, c’è un principio vitale, una radice sotterranea ma robusta, capace di reagire. E alla fine ad avere la meglio.

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