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Preferiremmo il mare, anche se il mare di questa stagione non sempre si presenta nella sua versione più indimenticabile. Chissà perché, d’estate, la gente dà il peggio di sé. In senso estetico, vogliamo dire.
Le foto della slovacca Maria Sbarbova invece ci portano in piscina. Luoghi che, anche questi, d’estate, possono risultare saturi di un’umanità accaldata, e quindi non propriamente nella loro forma migliore. Ma che invece nelle immagini di Sbarbova si rarefanno, fino a diventare asettici e minimalisti. Corpi efebici, costumi castigati, cuffie che annullano le chiome fluenti a mollo. Tutto, insomma, che evoca un clima affascinante, ma che ha anche un che di ospedaliero, a metà tra il recente Youth di Sorrentino e il vecchio Cocoon Ron Howard.