13 maggio 2015

Ma chi l’ha sciolti?

 

di

Pensavate che con Antonio Razzi si fosse toccato il fondo? E invece vi sbagliate. Le foto, i manifesti e i banner dei candidati sindaci, consiglieri o solo aspiranti portaborse (ma riconosciuti), che furoreggiano da nord a sud Italia superano qualunque fantasia e cattivi pensieri si possano fare su Razzi & Co.
Qui ve ne proponiamo uno che sembra uscito da un workshop di Tania Bruguera o di Wim Delvoye (decidete voi a chi dare la paternità della performance). Si toglie una fetta di prosciutto dagli occhi e ha l’illuminazione su chi votare. E se questo è tra i più sanguigni, che dire di chi si arma di scopa per proporsi come sindaco spazzino? Non c’era arrivato neanche Berlusca. Molti di loro sembrano cloni di attori, cabarettisti che fanno a loro volta l’imitazione di politici e il dubbio se si tratti di Albanese nei panni del suo Cetto La Qualunque o se invece il tipo fa proprio sul serio, non si scioglie tanto facilmente. Tra détournement e società dello spettacolo Guy Debord ne sarebbe stato deliziato. Alcune donne gli hanno dato un po’ troppo giù col botox e la plastica. E anche qui il risultato clone è ottimamente raggiunto. Altri invece hanno esagerato col cibo, capita. E altri si affidano a sintassi spregiudicate e tendenzialmente evocative per convincere l’elettore di doti e capacità alquanto visionarie. Li trovate tutti su questo link www.repubblica.it/politica/2015/05/05/foto/regionali_2015_i_manifesti_piu_curiosi-113593876/1/?ref=HRESS-1#5
Vabbe’ l’Italia e anche questo. Facciamocene una ragione. 

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