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In tasca non avevano iPhone e altri tesoretti tecnologici. Non andavano in giro con auto con i vetri oscurati, piuttosto guidavano spider scappottate. Non erano Armanivestiti e il botox al massimo poteva sembrare una parola da cruciverba. Però… Però erano imbattibili quanto a fascino e a quell’aria gagliarda che faceva girare la testa a tutti. Specie all’estero. Erano gli attori e i registi del nostro cinema degli anni Sessanta, quando l’Italia faceva boom invece che sboom e che un decennio dopo era ancora sulle cresta dell’onda. Una mostra, “Gli anni d’oro del cinema italiano”, che si apre oggi al museo di Roma in Trastevere, rievoca quegli anni attraverso gli scatti di Rodrigo Pais. Non tanto la Dolce Vita, quanto il cinema vero. Inventivo, visionario, intelligente, acuto. Con Fellini, De Sica, Risi, Comencini e Pasolini. E con Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Virna Lisi e un altro incredibile manipolo di bellissimi.