04 giugno 2016

Tornare a casa

 

di

Il ritorno sulla Terra ha il suono di una piccola colonia di canarini gialli e arancio. Animaletti che non si spaventano neanche al rumore forte di una porta che sbatte. È la porta da cui si accede a una cappella, in alto, in cima all’edificio dell’ex ospedale militare nel cuore di Napoli. 
E oltre l’altare, dove svolazzano indisturbati i canarini, da una grande vetrata si vede una casa. Un letto appena sfatto, un tavolo per mangiare, finestre da cui passa molta luce, suppellettili, C’è tutto, tranne la presenza umana, che pure questo ambiente evoca con forza. 
Ma è qui che deve tornare. Dopo aver attraversato gli inferi, la peste e altre sciagure e dopo, soprattutto, averle superate, si deve tornare sulla terra, a casa. L’empireo o l’abisso hanno bisogno di una sponda, anche solo per pensarli come tali. 
Tornare sulla terra significa ritrovare l’identità dopo che questa è naufragata nell’attraversare le Stagioni dello Spirito. E Terra è la settima stagione che conclude il viaggio intrapreso da Gian Maria Tosatti. Da non perdere, visibile fino al 30 giugno.     

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