Quest’anno Photo London ha nominato Stephen Shore Master of photography del 2019. Per l’occasione, al Somerset House di Londra, saranno esposti alcuni scatti del fotografo americano, pioniere della moderna fotografia a colori e ancora oggi considerato uno dei fotografi più importanti del nostro tempo. Nato a New York nel 1947, a 10 anni ricevette la sua prima macchinetta fotografica, e a 24 divenne il primo fotografo vivente, dopo Alfred Stieglitz, ad esporre con una personale al MoMA. Abbandonato il liceo, dal 1965 iniziò a frequentare Andy Warhol e il giro della Factory, entrando in contatto con diverse icone del mondo dell’arte e dello spettacolo. Ma la sua passione per il quotidiano e la cultura popolare americana era già evidente ai tempi di All the meat you can eat mostra che inaugurò nel 1971 a Soho, con fotografie a colori, per la maggior parte istantanee, scattate con una Mick-a-Matic, una macchinetta fotografica per bambini a forma di Topolino. L’anno dopo fu la volta di American Surfaces, il progetto che insieme a Uncommon Places, iniziato sempre nel 1972 e terminato dieci anni dopo, lo resero noto al grande pubblico: partendo solo con una fotocamera 35mm e pellicole a colori, Shore documentò i suoi viaggi on the road attraverso gli Stati Uniti, immortalando il paese con uno sguardo diverso, dove persone, strade, cartelloni pubblicitari, piante, stazioni di servizio, motel, parcheggi e segnali stradali diventarono i nuovi protagonisti delle sue foto, stravolgendo i canoni della fotografia documentaria. In mostra a Londra, oltre ai paesaggi americani, anche 60 fotografie, che potete vedere nella nostra gallery, che Shore scattò in un solo giorno a Los Angeles, nel 1969.