Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Peccato che le cose, in Russia, per la popolazione LGBT cambieranno poco. Ma almeno, questo premio, è un ulteriore faro puntato sulla mancanza di diritti e sulle vessazioni che il popolo del triangolo rosa vive quotidianamente sotto il “Regno di Putin”.
Parliamo dell’Oscar della fotografia, il World Press Photo of the year 2014, che quest’anno è andato al 35enne danese Mads Nissen, che ha vinto proprio con il progetto Homophobia che indaga il movimento gay nell’ex Unione Sovietica e sulla sua feroce repressione.
Un lavoro intimo e allo stesso tempo pubblico, realizzato in due tranche nel 2013 e durante lo scorso anno, che mette a fuoco volti di attivisti e scene di manifestazioni negate dall’arrivo della polizia, storie di solitudine, di botte e solidarietà. Rappresentato in Italia dall’agenzia di Milano Prospekt, Nissen ha dimostrato di avere la dote dell’ambivalenza. Con lo scatto della cronaca e la capacità di narrare empaticamente una storia sociale senza essere indifferente.