Categorie: lavagna

Contropelo | Ancora sul Macro? |

di - 16 Febbraio 2018
La logica di artisti autocertificati, come fosse la compilazione di un modello Isee, questa logica fin troppo open che sembra fondare ora il sistema Macro Asilo, corrisponde a un sintomo abbastanza diffuso in Italia: quello dello smantellamento della conoscenza specialistica nel campo dell’arte, soprattutto se contemporanea, adibita ad attività di intrattenimento o occasionale socialità. Premesso che non si vuole difendere lo schema idealistico dei docenti universitari figli di docenti universitari schierati contro le mostre non scientifiche, neanche ci si vuole adeguare al macro populismo che un antropologo sta proponendo come nuova pratica museale. Tra la deriva pop-graffitara della Galleria Civica di Arte Moderna di Spoleto nel vuoto culturale post Carandente (si veda l’amena riconversione del museo in Collicoland!) e l’allestimento più altolocato e colto (ma pur sempre un bricolage “scardinato”) della Galleria Nazionale di Roma, anche il Macro Asilo, col suo titolo da centro specialistico di recupero infantile, vuole fare la sua parte in questo gioco di travestitismo museologico.
Ma se l’antropologo avesse ragione? A garantire un minimo di fondamento a questo sospetto basterebbe ricordare la presenza di Pistoletto, uno dei più certificati artisti italiani a livello internazionale, durante la presentazione alla stampa del progetto Macro Asilo. Ma appunto Pistoletto è un artista non-autocertificato, bensì che riconosciuto da critici, galleristi, musei, editori e collezionisti di arte. Una contraddizione con cui fare i conti…
Michelangelo Pistoletto, La Mela Reintegrata , Milano
Come e perché siamo arrivati a tanto?
Il Macro di Roma oggi è quello che è stato costruito nel corso degli anni con le direzioni di Eccher, Barbero, Pietromarchi, Pirani, rappresentando il duo D’Orazio-Crescentini una parentesi virtuosa seppur a chiusura lavori. Ricordo una riunione in un salotto della Roma bene dell’autoproclamatasi Consulta subito dopo il crac di Croppi e l’abbandono di Barbero: peccato che la Consulta rappresentasse solo una parte della cosiddetta comunità artistica romana, quella non necessariamente più innovativa e capace, ma favorita dal censo, meglio introdotta nei salotti e allineata coi centri di influenza critica e collezionistica alla moda. Normale che prima o poi questa distonia dovesse scoppiare e nel modo più letale possibile per gli addetti ai lavori: con un antropologo (rivoluzionario?) che caccia dal tempio i mercanti (artisti compresi), che ovviamente protestano perché i loro interessi di casta vengono minacciati.
Se il Macro vuole travestirsi da centro di creatività diffusa (dalla “ginnastica per attivare neuroni a specchio”, come dichiarato dal neodirettore nell’intervista a Exibart, a centro di accoglienza per aspiranti artisti non-artisti) questa è la direzione giusta.
Dovesse poi effettivamente tornare ad essere un museo di arte contemporanea, magari secondo un’innovativa logica gestionale ed una visione condivisa da un’ampia comunità, si vedrà: “Chi vò la verità deve toccare, prego signori venghino a toccare, prego signori venghino a toccare, prego signori venghino a toccare”.
Marco Tonelli

Visualizza commenti

  • Non posso che essere d'accordo con te. La logica della creatività diffusa e della ricerca sul campo rinvia a una pratica del non - giudizio che in parte si cela dietro la paura di sbagliare e anche nella scelta irenica di includere anziché escludere. C'è un vecchio saggio del '46 di Renato Poggioli che sottolineava come la condizione di alienazione, frutto di uno stato agonico, dall'avanguardia romantica è sentita come positiva. Molti artisti inorgogliti da questa condizione una volta intravista l'occasione di cambiare la "maledizione" del rifiuto in "benedizione" del consenso barattano questo orgoglio con un'arrogante presunzione.

Articoli recenti

  • Mostre

Love Dart: l’universo sensuale di Wang Haiyang inaugura a Venezia

Love Dart, la mostra personale di Wang Haiyang aperta fino all'8 settembre, fa parte di una serie di tre personali…

26 Luglio 2024 0:03
  • Musei

La casa di Pasolini in via Tagliere a Roma diventerà un museo pubblico

Donata allo Stato la casa di Roma in cui Pier Paolo Pasolini visse tra il 1951 e il 1954: qui…

25 Luglio 2024 18:59
  • Personaggi

Addio a Sergio Ragalzi, morto a 73 anni l’artista del Gotico Industriale

Si è spento a 73 anni Sergio Ragalzi, uno dei protagonisti della scena artistica torinese e non solo: dagli anni…

25 Luglio 2024 18:13
  • Arte contemporanea

Non chiamatelo artista pop! Il Guggenheim di Bilbao omaggia la carriera di Yoshitomo Nara

Dagli esordi “Superflat” con Takashi Murakami all’attivismo dopo l'incidente nucleare di Fukushima: l’ampia retrospettiva è un viaggio evocativo attraverso quattro…

25 Luglio 2024 16:04
  • Mercato

Gen One: Paul Allen torna da Christie’s dopo l’estate

Nel 2022, la casa d'aste vendeva la sua collezione d'arte per $ 1,6 miliardi. Quest'autunno il filantropo e co-fondatore di…

25 Luglio 2024 14:58
  • Progetti e iniziative

Arte contemporanea al Lerici Music Festival, con le opere di Carlos Garaicoa

L’arte contemporanea in dialogo con la musica, per la nuova edizione del Lerici Festival: in mostra, una serie di opere…

25 Luglio 2024 14:00