Categorie: lavagna

Icone per caso #9

di - 25 Maggio 2018
È lecito prendere in considerazione una testimonianza artistica che abbia a che vedere con il temibile Stato Islamico (ISIS)? È giunto il momento della grande pittura, a Icone per caso. Il murale in oggetto non solo è degno di un Sasnal, ma appare ben più raro e prezioso di qualsivoglia tela occidentale, visto il grande portato antropologico che veicola, e pazienza se testimonia l’orrore. Inoltre esso è opera non dell’ISIS ma di chi ha voluto commemorare i caduti per sua mano nella città di Al Alam, vicino Tikrit (Iraq). Alla faccia della proverbiale iconoclastia che il sedicente Stato Islamico predilige e caldeggia, “monumenti, cartelloni, poster e opere d’arte dedicate alla memoria delle vittime dell’ISIS stanno moltiplicandosi un po’ ovunque in Iraq” (National Geographic).
Sorprendentemente il memoriale che potete osservare appare, quantomeno agli occhi di noi occidentali, celebrativo dei miliziani più che delle vittime. Che la parte lesa sia inconsciamente affascinata da carnefici doppiamente irresistibili? Non sarebbe certo una novità, pensiamo solo con quanto zelo noi occidentali abbiamo saputo immortalare il nemico a partire dal tragediografo Frinico, passando per gli innumerevoli capolavori dell’arte nostrana dedicati ai sovrani d’oltralpe, fino alle attuali celebrazioni (un poco scandalose?) della cultura mafiosa in film e serie TV non solo italiani. La scena ivi rappresentata in modo stilizzato e nondimeno potente ritrae una teoria di miliziani intenti a sacrificare in nome di Allah ciascuno un “infedele”, emendabile solo con la morte. Effigiati in piedi con una tunica nera che lascia scoperti solo gli occhi, muniti di corna sataniche e pistola alla mano, stanno alle spalle di ostaggi inginocchiati con indosso l’immancabile saio color arancio, simbolo inequivocabile della vittima sacrificale. Una serie di tre spessi pittogrammi in arabo, neri come il petrolio, sovrasta il tutto, mentre una nicchia sottostante a ogni vittima reca un’iscrizione verosimilmente commemorativa. La memoria corre ai monumenti agli eroi eponimi e ancor prima ai filari di menhir piantati nel terreno suggerendo, chissà, un loro analogo mandato; così come, chi l’avrebbe detto, alle serialità warholiane. Sacrificio ancestrale e Pop Art trovano quindi il loro trait d’union in quelle che ci appaiono come due squadre rivali, tanto più rilevando come undici siano gli islamisti e altrettante le loro vittime. Pare, del resto, che il “gioco della palla” sia nato da una rotolante testa mozzata contesa dai suoi sacrificatori, in quel Sud America precolombiano che ancora oggi non ha rivali nell’arte del palleggio.
Photo: Martin Smith, Frontline Magazine
C’è tutto, in questo sobrio murale capace di neutralizzare lo scempio con l’eleganza del tratto: la preda inerme e il suo predatore, la rivalità mimetica dei doppi, il totem in nome del quale si uccide e quello per cui si muore, i vessilli, i colori, le pose delle controparti e, non da ultimo, quel sincretismo iconografico al contrario senza bandiere che sa coniugare il mujahid con Diabolik, Isacco con la Nazionale olandese.
Roberto Ago

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Sogni e pensieri invadono gli schermi della città: il progetto di arte pubblica a Roma

In occasione della mostra per i cinquant'anni del Pastificio Cerere, Numero Cromatico presenta un progetto di arte pubblica a Roma:…

2 Ottobre 2024 18:44
  • Mercato

Libri, autografi e manoscritti rari vanno all’asta da Gonnelli

A Firenze, Gonnelli Casa d'Aste presenta quest'autunno oltre 600 lotti eterogenei, tra lettere, libri e manoscritti. Sguardo agli highlights del…

2 Ottobre 2024 18:38
  • Progetti e iniziative

Touchpoint: Aterballetto e Collezione Maramotti in dialogo tra arte e danza

Le opere d’arte della Collezione Maramotti si aprono al movimento del corpo, con i danzatori del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto:…

2 Ottobre 2024 16:20
  • Mostre

Al Centro Pecci Louis Fratino esplora la bellezza dell’intimità tra erotismo e paesaggi vibranti

Il Centro Pecci di Prato ospita la prima mostra personale in Italia dell’artista statunitense che mette in evidenza l'incontro tra…

2 Ottobre 2024 16:19
  • Arte contemporanea

Self Portrait As A Coffee Pot: William Kentridge debutta su MUBI

Dopo la presentazione alla Biennale d’Arte di Venezia del 2024, il film di animazione in nove parti di William Kentridge…

2 Ottobre 2024 13:11
  • Arte contemporanea

La Biennale di Sharjah 2025 invita al viaggio: oltre 140 gli artisti partecipanti

Incentrata sui temi dello spostamento e del viaggio ma anche della permanenza precaria, la Biennale di Sharjah 2025 ha svelato…

2 Ottobre 2024 11:45