Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Nell’arte le dimensioni contano, eccome. Nella preziosa mostra “Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi” al Macro fino al 6 settembre è esposta un’opera di Alberto Burri non più grande di 15 centimetri, che il maestro regalava agli amici più intimi. La generosità non era la sua prima qualità, ma in quel rettangolino donato all’amico Scialoja, Burri ha condensato tutto il suo mondo, classico e drammatico al tempo stesso, in un unico gesto d’affetto. Colori, materiali, tecniche: un’opera che basta da sola per raccontare quanto anche un gigante del Ventesimo Secolo fosse capace di sentimenti.
Dal micro al macro: la mostra di Giuseppe Penone Spazio di luce, aperta alla galleria Gagosian di Roma fino al 6 giugno è dedicata ad un’unica scultura, la fusione in bronzo e oro di un gigantesco albero di larice, che l’artista ha trovato nel 2008 nelle valli intorno al Monte Bego, tra Italia e Francia. Presentato all’aperto in due recenti occasioni, al castello di Versailles e al Forte Belvedere di Firenze, qui l’opera occupa lo spazio ovale della galleria, che permette di osservarne i dettagli senza distrazioni. Grande e spettacolare fuori, intima e delicata dentro.