La grande mostra che si è appena chiusa a Damasco è stata solo l’occasione. Questo catalogo è infatti una vera e propria monografia sull’architetto dell’imperatore Traiano. Rara come lo sono i nomi degli artisti tramandateci dalle fonti.
Nell’ottica dei romani Apollodoro era un grandissimo ingegnere: uno in grado di costruire volte per spazi di enormi dimensioni. Competenza che fu causa del suo successo ma anche della sua morte, nel 125 d.C.. Cassio Dione narra che egli sprezzò le volte a forma di zucca progettate dall’imperatore Adriano. Questi però non prese bene la critica. Ma la notizia, data finora per certa, sembra sia tutta da verificare.
Con l’attendibilità di un articolo specialistico ma col linguaggio divulgativo dei migliori cataloghi di mostra, questo libro demolisce una per una le convinzioni più radicate sul celebre architetto. E ne apre di nuove, decisamente suggestive.
I saggi sintetizzano le scoperte fatte negli ultimi anni, già in parte note agli addetti ai lavori, ma qui finalmente riunite in una visione d’assieme davvero utile. Sono allineati in cinque grandi sezioni. In apertura di ognuna una breve introduzione fa la sintesi dei punti più importanti: vita e opere scritte; architetture per Traiano; architetture per Adriano; la colonna Traiana; i calchi della Colonna donati alla Siria in occasione della mostra, primo nucleo di un nuovo museo a Damasco.
Le novità sono molte. Apollodoro non è semplicemente un siriano. È invece di origine nabatea. Non sono casuali dunque nelle sue opere i rimandi alle architetture di Petra, capitale di questa popolazione araba. Il greco lo aveva imparato a forza e male, come rivelano le incertezze linguistiche del suo unico scritto, un prontuario tecnico sull’arte dell’assedio. L’architettura di Apollodoro è dunque profondamente romana, intesa come fusione di diverse culture ed espressione della saggezza governativa dell’Impero, specie sotto Traiano.
Sempre Cassio Dione riferisce che Apollodoro realizzò a Roma il Foro, le terme (di Traiano) e un’Odeion (forse per Domiziano) in Campo Marzio. I recentissimi scavi e gli studi su quanto è rimasto arricchiscono quanto già noto sulla genialità del progetto. E aprono nuove chiavi di lettura, specie sui rilievi della Colonna. Ipotesi fondate aggiungono inoltre al catalogo il progetto ed esecuzione del Pantheon, del nucleo più antico dell’arco di Costantino, del tempio di Venere e Roma, del Porto di Traiano e molto altro.
Un solo rammarico. Il prezzo, molto elevato, scoraggia non poco. E l’apparato iconografico, mediocre, a partire dalla copertina, non rende giustizia alla spettacolarità visiva dell’argomento.
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