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Scoprendo la grande Hilma af Klint, con il nuovo catalogo ragionato
Libri ed editoria
In questo mese, la Bokförlaget Stolpe ha pubblicato i primi tre volumi del catalogo ragionato di Hilma af Klint, oggi considerata precorritrice dell’Astrattismo occidentale. Vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento, l’artista ha creato un vasto corpus di opere astratte che non è stato esposto al pubblico, fino a diversi anni dopo la sua scomparsa. Ciò seguiva, in parte, la volontà di Hilma af Klint, non convinta del fatto che il pubblico fosse pronto a capire il suo lavoro negli anni appena successivi alla sua morte.
Legata allo spiritualismo e al misticismo, l’artista svedese è stata protagonista di una retrospettiva a lei dedicata solo tra il 2018 e il 2019, presso il Guggenheim Museum di New York. Già nel 2013 il Moderna Museet Stockholm aveva ospitato una mostra su Hilma af Klint. Proprio con questa esposizione ma nella sede di Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart di Berlino, la regista Halina Dryschka scopriva per la prima volta le opere di Hilma af Klint. Risollevando la questione dell’esclusione delle donne dal mondo della storia dell’arte e dei musei, nel 2020 Halina Dryschka ha prodotto un documentario sulla pittrice svedese. Un contributo alla riscoperta dell’artista astrattista.
Il catalogo ragionato di Hilma af Klint
Le opere di Hilma af Klint sono state una rivelazione che ha chiamato a una revisione della narrativa della storia dell’arte. A partire dal mese di febbraio, Bokförlaget Stolpe pubblicherà Hilma af Klint Catalogue Raisonné, cominciando dai primi tre di sette volumi.
Spiritualistic Drawings è il primo volume, contenente i disegni “automatici” di Hilma af Klint realizzati tra il 1896 e il 1905. Insiema ad altre donne, la pittrice aveva fondato il gruppo De Fem che prevedeva incontri e sedute spiritiche. Durante questi incontri si creavano appunto i disegni automatici, sulla base di un impulso legato allo spiritualismo. Spiritualistic Drawings raccoglie questi disegni di Hilma af Klint, i cui motivi astratti e figurativi hanno ispirato le sue grandi tele.
Il secondo volume è Paintings for the Temple, che raccoglie lavori colorati, perlopiù astratti, immagini biomorfiche che esprimevano la visione medianica della realtà spirituale di Klint. Per queste opere Hilma af Klint sperava in un’installazione all’interno di un tempio rotondo, ai fini di una vera comprensione spirituale.
The Blue Books è il terzo volume, dedicato invece ai dieci quaderni di schizzi ovvero piccole copie dei Paintings for the Temple, riprodotte in fotografie e acquerelli. Con questo formato decisamente ridotto rispetto alle grandi tele di Hilma af Klint, la pittrice intendeva fornirsi di un supporto visivo per mostrare la sua opera durante i suoi viaggi.