Eppure oggi il mestiere di collezionista sembra non esser più ad esclusivo appannaggio di ricchi e facoltosi: nel 1998 la società bolognese Art’è pubblicava una statistica secondo la quale, in un campione rappresentativo dell’universo nazionale di maggiorenni con almeno il diploma di scuola media inferiore, una grande parte di giovani adulti tra i 25 ed i 34 si è era dichiarata interessata all’acquisto di opere d’arte; inoltre, se è pur vero che solo il 27% degli intervistati aveva acquistato almeno un’opera nei precedenti 2 anni, ben il 61%(!) si era detta disponibile a farlo. La mancanza di un’informazione chiara e di facile accesso, il timore reverenziale che ancora incutono nella gente comune gallerie d’arte e case d’asta impediscono al mercato dell’arte di attingere a questo nuovo e straordinario serbatoio di utenti che, potenzialmente, sarebbe in grado di garantire quella circolazione di denaro, specie nel campo dell’arte contemporanea e giovane, che le istituzioni pubbliche non riescono ad assicurare, e ciò nonostante la nostra legislazione non agevoli di certo gli investimenti di questo genere come accade per altri paesi.
Insomma il mondo è pieno di potenziali collezionisti. E come si spiegherebbe altrimenti il contraddittorio affollamento delle fiere d’arte, dei musei e delle mostre, perfino gli affari di Telemarket, rispetto alla spesso desolante affluenza di pubblico nelle gallerie d’arte?
Questo volume pubblicato dalla UTET non si propone come uno strumento scientifico per avvicinare la gente al mercato dell’arte ma piuttosto come una guida godibile (si legge in un paio d’ore) per rispondere alle domande che spesso non si ha il coraggio di fare: chi sono i collezionisti, come funzionano gallerie e fiere d’arte, come si acquista un’opera, cos’è un certificato di autenticità.
E se in molti potrebbero obiettare che testi del genere erano già in commercio (cfr. “Investire in arte”, Vettese 1993 e “Investire in arte contemporanea” Fiz 1995, per citarne solo due) e che ad essi questo volume attinge a piene mani, tuttavia è da considerare che l’evoluzione del mercato e del diritto nel campo dell’arte è talmente veloce da rendere in larga parte obsoleti anche precedenti illustri.
E’ dunque la seconda parte del volume del libro quella decisamente più nuova che tratta, alla luce della recente normativa nazionale (Testo Unico, approvato con dlgs 29.X.1999 n. 490), alcune questioni chiave relative al mercato dell’arte, quali la circolazione dei beni culturali, la contraffazione, gli aspetti fiscali. Anche qui gli argomenti sono trattati con intenzioni spiccatamente divulgative.
Una lettura leggera insomma, che potrebbe convincere molti ad approfondire l’argomento e a fare il “grande passo” acquistando il primo quadro, la prima scultura.
Condito da alcuni aneddoti veramente divertenti, come quello dell’esperto prezzolato anonimo cui si attribuì la frase “Datemi un milione, vi dirò che è Giorgione, datemi un miliardo e vi dirò che è Leonardo”, il libro propone in appendice le classifiche di KunstKompass pubblicate annualmente dalla rivista “Capital” sui 100 artisti viventi più importanti (aggiornate al ’99).
A prova del veloce scadimento dei dati proposti in opere come questa segnaliamo i commenti relativi alle opere dell’artista Gursky, nel ’99 giudicate particolarmente convenienti ma che, proprio nel corso del 2000, hanno subito un’impennata tale essere oggi giudicate sovrastimate.
Se un paio di difetti ha questo volume sono quelli, da un lato, di fornire riferimenti talora sommari e superficiali, come nel caso dell’elenco delle “gallerie più importanti d’Italia e d’Europa”; dall’altro, di non distinguere in modo adeguato mercati profondamente diversi tra loro: dell’antico, del moderno, dell’’800, del ‘900 storico e del contemporaneo.
Nel suo complesso un’opera da consigliare a chi voglia cominciare a capire qualcosa dello strano mondo del mercato dell’arte.
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